La Nuova Sardegna

Olbia

I maltrattamenti nell'asilo di Arzachena: «No all’archiviazione»

di Tiziana Simula
I maltrattamenti nell'asilo di Arzachena: «No all’archiviazione»

Il pm revoca l’istanza presentata e il fascicolo ritorna in Procura. I genitori: «Era quello che volevamo». La difesa: «Accuse alla maestra infondate»

21 novembre 2019
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ARZACHENA. Non sarà archiviato il caso sui presunti maltrattamenti all’asilo nido comunale. La stessa Procura che un anno fa aveva chiesto l’archiviazione del procedimento penale a carico della maestra Katia Tocca, ha revocato l’istanza di archiviazione. Il procedimento penale, pertanto, andrà avanti. Il caso è tutt’altro che chiuso. È successo nell’udienza di ieri fissata davanti al gip Caterina Interlandi per discutere l’opposizione da parte degli avvocati che assistono le famiglie dei bambini alla richiesta di archiviazione che era stata presentata a suo tempo dal pubblico ministero Ginevra Grilletti. Il nuovo titolare del fascicolo, il pm Nadia La Femina ha chiesto la revoca della richiesta di archiviazione. Il gip ha pertanto disposto la trasmissione degli atti in Procura. Una decisione accolta con grande favore dai difensori dei genitori, gli avvocati Domenica Gala, Giovanna Maria Poggi e Francesca Agostina Pileri, che un anno fa avevano sporto querela e si erano opposti successivamente alla richiesta di archiviazione. «Abbiamo appreso con soddisfazione in udienza la decisione della Procura di riaprire le indagini: era proprio questo l’obiettivo che ci eravamo prefissati quando, nell’aprile scorso, avevamo depositato le opposizioni all'archiviazione – commentano i legali –. Ritirare la richiesta di archiviazione è stato un gesto di giustizia al di là di quelli che saranno gli esiti del procedimento. Le famiglie dei bambini maltrattati possono sentirsi di nuovo tutelate». Anche il Comune si era opposto alla richiesta di archiviazione.

La Procura contesta alla maestra di aver vessato e trattato in malo modo i piccoli, strattonandoli, imboccandoli a forza nonostante il loro rifiuto, risvegliandoli bruscamente, urlandogli contro, punendoli e picchiandoli senza alcun motivo. Nei suoi confronti, il pm aveva chiesto il divieto di esercitare la professione. Ma il gip l’aveva rigettata ritenendo, in sostanza, che dall’attività d’indagine condotta – la Procura aveva disposto intercettazioni ambientali con registrazioni audiovisive per oltre 10 ore al giorno – non ci fossero riscontri dei maltrattamenti. Il pm aveva presentato appello al tribunale del Riesame. Anche quello rigettato. Il collegio dei giudici, esprimendo un giudizio complessivo della vicenda, sosteneva che non fosse emerso «un quadro penalmente rilevante di maltrattamenti». Il pm aveva dunque chiesto l’archiviazione. Ma i denuncianti si erano opposti. Ieri il colpo di scena. Il difensore della maestra, l’avvocato Egidio Caredda ribadisce «l’infondatezza delle accuse, anche alla luce di quanto già espresso dal Riesame. Ho depositato, inoltre, numerose dichiarazioni scritte e firmate dalle mamme – aggiunge il difensore – che attestano la professionalità della maestra, a conferma delle conclusioni a cui è giunto il Riesame».

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