La Nuova Sardegna

Olbia

«L’azienda avvii il piano industriale»

«L’azienda avvii il piano industriale»

L’Usb chiede nuovi aerei e rotte dopo il reintegro di 21 lavoratori ex Meridiana

13 gennaio 2020
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OLBIA. «L’Unione sindacale di base aveva ragione». È il commento dell’Usb alla decisione del tribunale di Tempio che ha dichiarato illegittimi i licenziamenti di Meridiana Fly disponendo il reintegro dei 21 lavoratori ex Meridiana licenziati ingiustamente nel 2016. Sentenze di particolare importanza perché riformano l’ordinanza sommaria di senso contrario emessa nell’agosto 2017 dallo stesso tribunale, allineandone l’orientamento a quanto già espresso dai tribunali di Cagliari, Busto Arsizio e la Corte di Appello di Milano.

«Il dato vero è che Usb aveva ragione: la condizione di unicità aziendale tra l’allora Gruppo Meridiana Fly e Airitaly era evidente, suffragata dai fatti e non permetteva la gestione “dualistica” delle due società, tanto meno delle procedure di mobilità e di licenziamento, come invece ostinatamente portato avanti dall’allora dirigenza Meridiana», commenta il sindacato di base. Che ricorda come il cerchio non sia ancora chiuso «dato che decine di lavoratori Meridiana sono tuttora in attesa di vedere la loro causa riassegnata a un nuovo giudice a Tempio Pausania dopo il passaggio del Giudice Busico al Tar. Noi – prosegue l’Usb – riteniamo che questo sia il momento in cui l’Azienda deve assumersi le sue responsabilità: invece di ostinarsi a presentare ricorsi persino in cassazione, colga l’occasione per chiudere la più vergognosa pagina della sua storia pluridecennale, avviando un nuovo piano industriale questa volta fatto di nuovi aerei, di nuove rotte e di occupazione, dando risposta ai lavoratori e ai territori e non più ai propri studi legali. Perché tutto questo non accada mai più a nessun dipendente di Airitaly!». Il sindacato di base rimarca infine come «questo risultato sia dovuto all'intuizione e alla preparazione del compianto avvocato Alessandro Meloni e degli avvocati Sergio Galleano, Enzo De Michele e Federico D’Elia, che ne hanno raccolto il testimone con la stessa passione che va oltre la semplice e indubbia professionalità. E soprattutto al coraggio e alla tenacia di centinaia di lavoratori, inclusi coloro che sono stati reintegrati nel 2018 e 2019, che non hanno mai mollato nonostante tutto nel rivendicare i loro diritti».

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