La Nuova Sardegna

Olbia

Rinagghju, nuove critiche «La chiarezza non esiste»

di Angelo Mavuli
Rinagghju, nuove critiche «La chiarezza non esiste»

Le consigliere Daniela Lattuneddu e Alessandra Amic attaccano il vice sindaco «Non dice il valore del bene e non si conosce il nome dell’ipotetico acquirente»

14 gennaio 2020
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TEMPIO. Giovedì, alle 15,30, il consiglio comunale di Tempio si riunirà con all’ordine del giorno, fra i tre punti in discussione, anche la formulazione dell’atto di indirizzo per la valorizzazione del compendio di Rinagghju. Sarà un passaggio importante della vicenda che da mesi sta impegnando il dibattito politico e sta catalizzando l’attenzione in città. Intanto fa discutere la lettera aperta pubblicata nei giorni scorsi sulle pagine della Nuova Sardegna dal vice sindaco Gianni Addis.

Durissimo l’attacco delle consigliere comunali del gruppo misto, Alessandra Amic e Daniela Lattuneddu, entrambe fuoriuscite dalla maggioranza, che contestano la forma e i contenuti della lettera. «Gianni Addis -, scrivono le due consigliere -, tramite il dirigente del settore affari generali, ha acquistato una pagina su La Nuova Sardegna per difendere la decisione dell’amministrazione comunale di vendere a privati ancora sconosciuti, il compendio di Rinagghju. La decisione del vice sindaco è stata giustificata dallo stesso con motivi di trasparenza. Ci chiediamo – aggiungono Alessandra Amic e Daniela Lattuneddu –, come mai il Comune possa sostenere senza alcuna difficoltà tale spesa quando non è in grado, per esempio, di reperire dalle casse comunali i pochi spiccioli necessari per l'acquisto di un termostato per far funzionare il riscaldamento della scuola materna di San Giuseppe i cui bambini sono volutamente lasciati al freddo».

Ma l’attacco si concentra soprattutto sui contenuti della dichiarazione del vice sindaco e la sua volontò di «fare chiarezza. Le due consigliere affermano: «Addis dimentica evidentemente che ha avuto diverse occasioni per fare chiarezza. La prima nella seduta aperta del consiglio comunale del 5 dicembre quando non ha risposto alle osservazioni dei cittadini e non ha fatto alcun chiarimento su punti fondamentali come, ad esempio, il valore da attribuire al compendio messo in vendita, o sul nome dell’ipotetico acquirente tutt’ora rigorosamente segreto. Come se Rinagghju fosse di proprietà personale del vice sindaco e non dell’intera comunità tempiese che ha il diritto sacrosanto di sapere. Diritto chiesto con sempre maggior insistenza anche sui social da moltissimi cittadini. Quali siano le motivazioni di tanta segretezza - scrivono le due consigliere - rimane, politicamente e moralmente, un autentico rebus». Le due consigliere che denunciano anche l’incapacità dell’amministrazione di dotare del Puc la città, concludono il loro intervento di protesta chiedendo che tutto «venga discusso alla luce del sole con nomi, cognomi e programmi prima di qualunque decisione».

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