La Nuova Sardegna

Olbia

La Caletta, la rivolta dei pescatori

di Sergio Secci
La Caletta, la rivolta dei pescatori

«Per noi spazi sempre più ridotti e costi eccessivi». Chiedono un incontro con gli amministratori

15 gennaio 2020
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LA CALETTA. Alla flotta peschereccia baroniese non bastano più i posti barca che la marineria locale utilizza nella parte sud del porto di la Caletta. Nei giorni scorsi due nuove imbarcazioni con attrezzatura per praticare la pesca a strascico sono andati a incrementare la nutrita flotta dei pescatori residenti, e spesso nello scalo arrivano imbarcazioni di altri compartimenti costretti ad approdi d’emergenza e privi di servizi quali energia elettrica e acqua. La situazione peggiora poi nei mesi estivi, quando nel porto stazionano le tre navi che effettuano il collegamento quotidiano con le spiagge di Dorgali e Baunei con la maggior parte delle imbarcazioni da pesca costretta ad ormeggiarsi di fianco per l’assenza di una catenaria che consenta un attracco di poppa occupando quindi meno spazio in banchina.

Problemi che si ripresentano da decenni nel porto che si affaccia sui comuni di Posada e Siniscola e già una decina di anni fa i comandanti di 28 imbarcazioni da pesca avevano firmato una richiesta alla capitaneria di porto di Olbia per chiedere un intervento urgente atto a porre in sicurezza le barche esposte alle intemperie e alle bizze del mare che soprattutto con il vento di levante provoca molta risacca e rende insicuro l’ormeggio. “Siamo costretti ad operare in una banchina fatiscente, dobbiamo rinforzare gli ormeggi in caso di mareggiate e forti venti suddividendoci i compiti di guardiania notturna per il controllo delle barche che per la risacca rischiano di staccarsi dalle bitte”, spiega Francesco Loi, operatore della piccola pesca mentre torna d’attualità anche il problema della cosiddetta “Darsena Pesca” quella che da maggio a ottobre è riservata alle navi passeggeri e nei restanti mesi dell’anno è stato invece utilizzato dai pescherecci.

“Nei giorni scorsi, il responsabile della coop Baronia verde, che gestisce i pontili per il centro servizi, ci ha detto che se vogliamo restare li dobbiamo pagare”, dice il comandante della motonave Pellicano Francesco Loi: il pontile è stato infatti preso in gestione dalla coop che lavora per i due comuni quindi è disponibile solo a pagamento. “Noi siamo disposti a contribuire per le spese di luce, acqua e il ritiro dei rifiuti – dice il comandante – ma non ci possono chiedere di pagare un canone annuo pari a quello che pagherebbe una barca da diporto. È urgente invece – prosegue Loi – che si intervenga nel bacino creando nuovi posti barca con il completamento delle banchine del molo di sottoflutto e disponendo una catenaria per le barche da pesca per un attracco ad andana liberando così numerosi posti. Vogliamo più attenzione e pretendiamo rispetto per chi lavora duramente per sbarcare il lunario. Qui a La Caletta, i pescatori sono una realtà consolidata con storia e cultura alle spalle”.

“Ci sono tante famiglie – conclude Loi – che vivono dalla pesca e pretendiamo i nostri diritti, chiediamo quindi un incontro con i due sindaci e il comandante della Guardia costiera per parlare di queste problematiche e sollecitare interventi urgenti”.

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