La Nuova Sardegna

Olbia

Sì del consiglio comunale alla vendita di Rinagghju

di Angelo Mavuli
Sì del consiglio comunale alla vendita di Rinagghju

È arrivato il via libera con dodici voti, compresi quelli delle due minoranze Il futuro dei complessi (Pischinaccia compresa) raccontato in quattro punti

17 gennaio 2020
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TEMPIO. Con 12 voti favorevoli, (quelli della maggioranza e quelli delle due minoranze di Tempio Libera e Ripensare Tempio), il consiglio comunale, al termine di un lunghissimo e civilissimo dibattitto, ha fatto un ulteriore passo in avanti verso la dismissione dei due compendi di Pischinaccia e Rinagghju, autorizzando di fatto la vendita. Contro tale ipotesi, si sono schierate le due consigliere Daniela Lattuneddu e Alessandra Amic. Erano assenti invece, “per motivi personali”, come più volte rimarcato, l’assessora di Nuchis Aurora Careddu e la consigliera di Ripensare Tempio, Daniela Campra.

Raccolti in 4punti dal sindaco facente funzioni Gianni Addis, i motivi della scelta che potrebbero segnare la storia dei Compendi di Pischinaccia e Rinagghju, procedendo a tutti gli adempimenti utili alle dismissioni Al primo punto nella sua elencazione Gianni Addis, dopo una doverosa premessa, scrive che la vendita di Rinagghju e Pischinaccia può essere attuata in quanto gli stessi sono beni non strumentali all’esercizio dei compiti istituzionali del Comune. Nella stessa delibera consiliare, al secondo punto, il Consiglio, nella pienezza dei suoi poteri, dà mandato alla giunta comunale “di dare puntuale attuazione all’indirizzo deliberato dal Consiglio al fine di valorizzare il compendio tramite la realizzazione di progetti territoriali di interesse pubblico e di iniziativa privata. In un quadro - prosegue la delibera -, di possibili e auspicabili operazioni di partenariato pubblico/privato di portata tale da far ritenere utile e vantaggiosa anche la stessa alienazione dei beni in questione”.

In poche parole: per i compendi di Pischinaccia e Rinagghju la vendita è dietro l’angolo. Al terzo punto invece, il consiglio comunale, sempre con i voti contrari di Amic e Lattuneddu, dà mandato alla giunta e al dirigente del settore di effettuare sui due complessi, compresi anche gli immobili, la quantificazione economica ai fini di una possibile alienazione. La seduta è stata seguita da un pubblico numeroso fra cui i rappresentanti di Resistenza Gallura, Abali Basta e da un irato Angelo Cossu in rappresentanza di Nuova Prospettiva, gruppo politico fondato recentemente da Antonio Orecchioni, operaio, Nicola Comerci, docente di filosofia, Giovanni Tendas dottore commercialista e dallo stesso Angelo Cossu.

Prima del voto finale il pubblico ha polemicamente abbandonato l’aula.

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