La Nuova Sardegna

Olbia

Bo contro il Puc: poche idee e vecchie

Bo contro il Puc: poche idee e vecchie

Santa Teresa, il consigliere di minoranza critica il nuovo Piano urbanistico

25 gennaio 2020
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SANTA TERESA. Il Puc definitivo adottato dal Consiglio è ora al vaglio della Regione. Nel piano urbanistico approvato dalla maggioranza sono state recepite le prescrizioni dell’ente cagliaritano e della provincia. Sono stati cancellati il posteggio scambio prima di arrivare all’istmo di Capo Testa, e alla Sciumara una zona destinata a parcheggi, con chiosco amovibile per una piccola club house.

Approvato in prima adozione nel 2014, il via libera dagli enti preposti allo strumento urbanistico è arrivato tre mesi fa. La minoranza si è astenuta, motivando un ritardo nella consegna dei faldoni degli atti. E non solo. «L’efficacia del piano è subordinata alle verifiche degli uffici regionali – commenta il consigliere del gruppo “A cara a ventu”, Marco Bo –, che certamente rimetteranno in discussione aspetti legislativi, normativi e cartografici. E obbligheranno i futuri amministratori a una nuova variante. Dopo 30 anni di governo di centro-sinistra l’aggrapparsi allo stesso modello di sviluppo socio-economico significa non avere idee, non aver recepito la dinamicità dell’urbanistica, del cambiamento della richiesta turistica».

La maggioranza ha dichiarato di aver privilegiato la volumetria alberghiera rispetto a quella residenziale, «ma dalla somma dei metri cubi sembrerebbe l’esatto contrario – dice Bo –. Per realizzare alberghi a 4/5 stelle le volumetrie risultano insufficienti, visti gli elevati standard qualitativi per le aspettative degli ospiti». Incalza il consigliere di minoranza: «Valutando il risultato ottenuto dalla pianificazione del passato mi sarei aspettato metodi diversi, incontri con i possibili investitori. In sintesi, è mancata la partecipazione che poteva essere raggiunta con il contributo della popolazione, di tecnici, avvocati agronomi, geologi».

Per la minoranza è mancata a monte un’analisi delle motivazioni del nuovo piano. «Non sono spiegate le scelte, le definizioni dei bisogni e delle funzioni». Bo giudica eccessivo il raddoppio della zona artigianale Li Lucianeddi: «Ci sono già 50 lotti disponibili, tra quelli non edificati e capannoni in vendita. Sperando che l’economia riparta, anche nella più rosea previsione, credo sia eccessivo aver raddoppiato il numero. Tenendo anche conto della vicina zona archeologica e la previsione della zona F (turistica) a “Li Nibbari”». (w.b.)

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