La Nuova Sardegna

Olbia

dal gip  

Aggressione in casa del pusher domiciliari ai due arrestati

Aggressione in casa del pusher domiciliari ai due arrestati

TEMPIO. Restano agli arresti domiciliari Francesco Fadda, 23 anni, di Olbia e Omar Usai, 25 anni, di Aggius, ritenuti i responsabili dell’aggressione al 27enne Fabrizio Usai, accoltellato ad una...

04 aprile 2020
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TEMPIO. Restano agli arresti domiciliari Francesco Fadda, 23 anni, di Olbia e Omar Usai, 25 anni, di Aggius, ritenuti i responsabili dell’aggressione al 27enne Fabrizio Usai, accoltellato ad una gamba il 30 ottobre scorso. Nell’interrogatorio davanti al gip del tribunale di Tempio Marco Contu, i due giovani, difesi dagli avvocati Mario Delitala (per Fadda) e Giò Mura (per Usai), si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Il gip ha confermato i domiciliari per entrambi. L’arresto disposto dal gip su richiesta del procuratore Gregorio Capasso e del sostituto procuratore Ilaria Corbelli che hanno coordinato le indagini, è stato eseguito dai carabinieri di Tempio ed è scattato dopo mesi di indagini. Sarebbero stati i due giovani – questo è quanto emerge dall’attività investigativa – ad aver aggredito Fabrizio Usai mentre si trovava nella sua abitazione agli arresti domiciliari. La misura cautelare nei suoi confronti era scattata dopo che i militari lo avevano sorpreso il 26 settembre scorso mentre era intento a spacciare marijuana a una minorenne. Usai era stato aggredito attorno a mezzogiorno subito dopo il suo rientro a casa dal tribunale dove era comparso per l’accusa di evasione dai domiciliari che gli erano stati assegnati qualche giorno prima per lo spaccio. Il 27enne era stato aggredito da due persone che si erano introdotte nella sua casa, riportando una brutta ferita alla coscia sinistra. Da quel momento, i militari hanno dato il via a una serie di accertamenti per identificare i responsabili, ricostruire la vicenda e definire il movente del brutale pestaggio. Stando a quanto emerso dall’indagine, Fadda e Usai lo avrebbero aggredito ritenendo che il giovane, dal momento dell’arresto, avesse cominciato a collaborare con i carabinieri, fornendo loro i nomi di altri spacciatori, indicazioni sui loro traffici illeciti e sui loro clienti. Davanti al gip, invece, Fabrizio Usai non aveva aperto bocca. (t.s.)

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