La Nuova Sardegna

Olbia

Nizzi: «A Olbia nessuna proroga, le concessioni balneari a bando»

di Serena Lullia
Nizzi: «A Olbia nessuna proroga, le concessioni balneari a bando»

Il sindaco di Olbia respinge la proposta di Franceschini che vuole l’estensione nel Decreto aprile. In posizione di attesa i sindaci di Arzachena, Loiri Porto San Paolo e Santa Teresa  

26 aprile 2020
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OLBIA. La proposta del ministro Dario Franceschini non inverte la rotta delle imprese che vivono di mare. Andranno a bando come stabilisce la direttiva Bolkestein. Il sindaco Settimo Nizzi non cambia idea. L’esponente del Governo ha proposto di inserire nel Decreto aprile una norma che confermi la proroga delle attività del sole fino al 2033. Nizzi aveva già chiarito la sua posizione. La superiorità gerarchica della direttiva europea sulla legge dello Stato. «Franceschini non può fare quello che dice – afferma il primo cittadino –.È illegittima e incostituzionale. Ancora una volta prende in giro gli italiani. Non possiamo permettere che per meri scopi politici continui a prendersi gioco della gente». L’obiettivo dichiarato del ministro del Pd è cancellare i dubbi sull’applicabilità della norma introdotta alla fine del 2018, contestata e disapplicata da molti comuni in Italia.

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Ma nessuno pensi al sindaco Nizzi come un solitario samurai che difende la messa a bando delle concessioni balneari, una cinquantina solo a Olbia. Arzachena aveva già messo in stand-by le richieste di proroga arrivate in Comune. Il sindaco Roberto Ragnedda fa un ragionamento più articolato. «Ritengo sia giusto che la Regione, in questo momento autorizzi i balneari a preparare gli stabilimenti per la stagione – afferma –. Sulla proroga al 2033 sic et simpliciter stiamo facendo una nostra analisi. Ci stiamo ragionando. Ritengo che andare a bando possa essere una opportunità per rivedere le politiche di fruizione dei litorali e ripensarle per aggiornarle al nuovo modo di fare turismo e alla richiesta di servizi sulle spiagge».

Ragnedda ricorda come in altri comuni, come San Michele al Tagliamento, città metropolitana di Venezia, le concessioni siano state messe a bando anni fa. «È stata l’ occasione per portare avanti un progetto di riqualificazione e ammodernamento dei servizi che non ha escluso i vecchi concessionari – precisa –. Non mi piace molto che si parli di diritti acquisiti perché le attività si svolgono su spazi demaniali, quindi pubblici. Ci si è anche dimenticati della genesi dei chioschi. Nati come strutture a servizio della balneazione con una funzione sociale. Aiutare le persone a sbarcare il lunario creando ricadute economiche sul territorio. Poi tutto è cambiato. Io credo che ogni comune debba poter pianificare lo sviluppo dei suoi litorali potenziando e migliorando i servizi. Dal punto di vista squisitamente giuridico la Bolkestein, in quanto direttiva europea, resta norma sovraordinata».

Sceglie la via dello studio della proposta di Franceschini il sindaco di Loiri Porto San Paolo. Anche il suo comune non si era precipitato ad autografare proroghe agli imprenditori dei granelli. «Abbiamo fatto bene ad aspettare e valuteremo la proposta del ministro quando diventerà strumento legislativo chiaro – precisa Francesco Lai –. La legge del 2018 lasciava spazio a interpretazioni, come dimostra l’applicazione della norma in ordine sparso».

In attesa di un provvedimento che dia concretezza all’annuncio del ministro anche il sindaco di Santa Teresa, Stefano Pisciottu. «Attraverso gli uffici vanno chiariti i dubbi. L’amministrazione deve dare certezze agli operatori soprattutto in questo momento di crisi. Per questo occorre una disposizione chiara e puntuale». (ha collaborato Walkiria Baldinelli»)
 

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