La Nuova Sardegna

Olbia

Energia, sequestro da 11 milioni di euro

di Tiziana Simula
Energia, sequestro da 11 milioni di euro

Sotto la lente una società in liquidazione accusata di aver ottenuto incentivi pubblici presentando documentazione falsa

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OLBIA. Per ottenere gli incentivi pubblici nel campo del risparmio energetico avrebbero presentato progetti con documentazioni false che attestavano l’esecuzione di lavori di efficientamento energetico in case ed interi condomini in numerosi comuni d’Italia, in realtà mai eseguiti. Rivestimenti di pareti con materiali isolanti e tetti con lastre coibentate realizzati solo sulla carta. Una mega truffa che, stando agli accertamenti della guardia di finanza di Sassari, ha fruttato oltre 9 milioni di euro e sulla quale è ancora in corso una complessa attività d’indagine da parte della Procura di Tempio. Sotto la lente è finita la Green world energy srl in liquidazione, con sede legale ad Olbia, e un gruppo di persone, in gran parte residenti in città, che a vario titolo si occupavano della società: otto gli indagati tra legali rappresentanti, amministratori, soci occulti e intermediari.

Il gip del tribunale di Tempio Marco Contu, su richiesta della Procura guidata da Gregorio Capasso, ha disposto il sequestro preventivo per equivalente dei beni della società per un totale di oltre 11 milioni di euro. Ai 9 milioni di euro del profitto della presunta truffa aggravata ai danni del ministero dell’Econonia e delle Finanze, si aggiungono poco più di 2 milioni di euro evasione fiscale. Ad alcuni degli indagati vengono contestati i reati di truffa aggravata e falso, ad altri, il riciclaggio. Dagli accertamenti delle fiamme gialle è emerso infatti che parte dei proventi illeciti ottenuti dalla società venivano reinvestiti in operazioni immobiliari, finanziarie e societarie, con acquisti e rivendite di abitazioni, locali commerciali, donazioni, costituzioni e cessioni di società con l’intento, secondo gli inquirenti, di ostacolare l’identificazione della provenienza dei soldi.

A far scattare l’inchiesta è stata una verifica fiscale sulla società che operava nel settore del mercato energetico.

I finanzieri del Nucleo di polizia economica e finanziaria di Sassari hanno passato al setaccio tutta la documentazione relativa agli anni di imposta 2016 e 2017 e dagli accertamenti è emerso che un gruppo di persone che gravitava attorno alla società aveva messo in piedi un sistema per ottenere incentivi pubblici sotto forma di titoli di efficienza energetica, i cosidetti Tee. Stando alla ricostruzione degli investigatori, la società presentava alla Gse - Gestori dei servizi energetici, società interamente controllata dal ministero dell’Economia e delle Finanze, documentazione che attestava l’esecuzione di progetti di efficientamento energetico e termico in edifici di diversi comuni d’Italia. False pratiche edilizie – mai arrivate negli uffici dei Comuni – per lavori di isolamento termico e coibentatura in realtà mai realizzati, attraverso le quali ottenevano dalla Gse i titoli di efficienza energetica. I Tee venivano, poi, rivenduti sull’apposito mercato gestito dal Gme, Gestore dei mercati energetici, con un indebito guadagno calcolato in poco più di 9 milioni di euro. Gli accertamenti hanno inoltre portato alla luce un’evasione fiscale di oltre 2milioni di euro, oltre a una presunta attività di riciclaggio. Ma l’inchiesta non è ancora conclusa. Il lavoro dei finanzieri coordinati dal sostituto procuratore Nadia La Femina, prosegue per ricostruire l’attività svolta dalla Green world energy. Nel frattempo la Procura ha già chiesto e ottenuto dal gip l’emissione di un decreto di sequestro preventivo per equivalente. Che prevede, appunto, il sequestro di beni immobili ma anche di liquidi presenti in conti correnti bancari, titoli o altri strumenti finanziari per 11 milioni di euro, pari cioè alla stessa cifra che, secondo gli inquirenti, sarebbe stata indebitamente ottenuta.

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