La Nuova Sardegna

Sassari

Fiamme nella discarica

Sassari, l’incendio a Scala Erre forse causato da un razzo tra i rifiuti

di Giovanni Bua
Sassari, l’incendio a Scala Erre forse causato da un razzo tra i rifiuti

Sul rogo di sabato 28 nel modulo 2 indagano i carabinieri del Noe

4 MINUTI DI LETTURA





Sassari Potrebbe essere stato un innesco involontario dovuto alla presenza nei rifiuti di dispositivi incendiari o esplosivi (come i razzi di segnalazione nautici), a causare l’incendio che sabato ha colpito il sito di trattamento rifiuti di Scala Erre, alle porte di Sassari.

Ma i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Sassari, che conducono le indagini su delega della Procura della Repubblica, non escludono la possibilità di un’origine dolosa e stanno valutando con attenzione tutte le circostanze dell’evento per escludere o confermare la presenza di responsabilità intenzionali.

Un rogo di dimensioni contenute ma potenzialmente pericoloso quello che, intorno alle 13.40, è scoppiato nel Modulo 2, area destinata allo stoccaggio dei rifiuti ingombranti e del secco residuo, per un’estensione complessiva di circa 1100 metri quadrati.

L’ipotesi investigativa legata all’innesco involontario è suffragata dal fatto che negli anni scorsi all’interno della piattaforma sono stati rinvenuti più volte materiali pericolosi che, se non correttamente smaltiti, possono attivarsi durante le fasi di movimentazione o compressione, generando principi di incendio o vere e proprie esplosioni.

L’incendio è stato notato dal personale della Secit Impianti, società perugina che gestisce l’impianto in concessione dal Comune di Sassari. L’intervento delle squadre di emergenza interne è stato immediato: le fiamme sono state soffocate grazie all’utilizzo di argilla, prelevata da cumuli già predisposti in prossimità dell’area di stoccaggio. Parallelamente, altri operatori provvedevano a raffreddare la zona mediante getti d’acqua erogati da un idrante, impedendo il propagarsi del fuoco.

A supporto sono arrivati due mezzi dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Porto Torres, che non sono intervenuti direttamente, ma hanno supervisionato le operazioni già in corso, coordinando l’emergenza fino al completo spegnimento. Grazie alla rapidità dell’intervento e all’efficienza delle misure antincendio predisposte all’interno del sito, non si sono registrati danni a strutture, feriti o intossicati. È andato distrutto solo il materiale stoccato nell’area, pari a un volume complessivo di circa 8000 metri cubi.

L’impianto disponeva di numerose manichette antincendio, utilizzate sia per domare le fiamme sia per raffreddare i pneumatici delle pale gommate in azione, garantendo continuità alle operazioni di spegnimento in condizioni di sicurezza. Tutto il sistema di sicurezza interno – compresi presidi e riserve antincendio – si è dimostrato efficace, contribuendo a circoscrivere rapidamente l’evento e a ridurre al minimo le conseguenze ambientali.

Il sito di Scala Erre, classificato come impianto IPPC 5.4 per il trattamento di rifiuti urbani non pericolosi, è composto da più sezioni. Il Modulo 2, dove si è sviluppato l’incendio, è autorizzato al trattamento dei rifiuti ingombranti e secco/residuo.

L’area colpita non ha riportato danni impiantistici, secondo le prime valutazioni tecniche. E l’incendio non comporterà disagi per la raccolta stradale dei rifiuti, ma avrà conseguenze limitate sul conferimento per i Comuni serviti dal bacino, escluso quello di Sassari: il conferimento dei rifiuti del secco e degli ingombranti sarà sospeso per la sola giornata del 30 giugno.

Il precedente più recente risale al 9 luglio 2024, quando un altro incendio si era sviluppato nella stessa discarica. Prima ancora, il 27 febbraio 2022, un altro episodio aveva interessato il Modulo 4, con un’estensione di circa 3000 metri quadrati. In entrambi i casi, le indagini avevano portato alla luce la presenza tra i rifiuti di razzi da segnalazione nautica, responsabili di accensioni e scoppi durante la movimentazione del materiale. Altri eventi minori si erano registrati nelle sezioni A e 13, seppure di entità limitata.

Proprio questa recidiva nella presenza di materiali pericolosi, accidentalmente smaltiti nel secco residuo, rende particolarmente credibile anche in questo caso la pista dell’innesco involontario. Tuttavia, la possibilità che qualcuno abbia deliberatamente provocato l’incendio non viene accantonata. Gli inquirenti stanno esaminando ogni dettaglio per accertare la natura dell’evento, anche in relazione a eventuali falle nel sistema di conferimento o nel controllo dei materiali trattati. Il sito di Scala Erre, oggi composto da dieci settori con funzioni e autorizzazioni diverse, rappresenta un’infrastruttura cruciale per la gestione dei rifiuti in tutta l’area del Nord Sardegna. Alcune sezioni risultano esaurite e in attesa di chiusura definitiva e ripristino ambientale, altre – come i settori 10A e 10B – sono state recentemente autorizzate alla realizzazione e alla coltivazione, anche se non ancora operative. Mentre le attività di monitoraggio e bonifica proseguono, l’attenzione si concentra ora sulle responsabilità, sul rispetto delle norme di conferimento e sulle eventuali criticità nella gestione della sicurezza. La priorità resta fare chiarezza sulle cause dell’evento e prevenire il ripetersi di situazioni analoghe.

Primo piano
Le indagini

Notte di violenza a Sennori, si aggrava uno dei feriti: in rianimazione ora sono in due

di Gianni Bazzoni
Le nostre iniziative