La Nuova Sardegna

Olbia

Air Italy apre alla cassa integrazione dei suoi dipendenti

Air Italy apre alla cassa integrazione dei suoi dipendenti

È emerso dal confronto tra uno dei liquidatori della compagnia, il responsabile relazioni industriali, e i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Anpav, Anpac, Usb, Cobas e Ap

07 maggio 2020
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OLBIA. Air Italy apre alla cassa integrazione dei suoi dipendenti. È emerso oggi dal confronto tra Enrico Laghi, uno dei liquidatori della compagnia, Antonio Cuccuini, responsabile relazioni industriali, e i rappresentanti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti, Ugl Trasporti, Anpav, Anpac, Usb, Cobas e Ap. «La settimana prossima l'azienda si incontrerà con i ministeri competenti e verificheranno la sussistenza dei presupposti necessari per accedere alla cig attraverso il Cura Italia», riferiscono fonti sindacali.

Le sigle hanno poi annunciato che ci sarà un nuovo confronto tra loro e Air Italy. Oggi rappresentanti aziendali e sindacali si sono incontrati per la prima volta dall'11 febbraio, giorno della messa in liquidazione in bonis del vettore. Prima di entrare nel merito delle questioni più urgenti, i sindacati l'hanno sottolineato, definendo la loro convocazione tardiva e criticando l'avvio senza confronto della procedura di mobilità e di licenziamento collettivo. Tornando agli aspetti operativi, Air Italy ha confermato per fine maggio o inizio giugno la cessazione di ogni attività con il completamento delle operazioni di rimborso e di riprotezione dei passeggeri. Massimo riserbo sulla vendita avviata col bando per la manifestazione di interesse nei confronti degli asset aziendali. «AirItaly conferma di aver ricevuto alcune offerte da soggetti industriali operanti nel trasporto aereo - dicono le sigle - ma nessuna per l'acquisizione dell'intera azienda, solo per gli asset Non aviation e Maintenance».

Domani la vertenza Air Italy approda al tavolo virtuale convocato dal sub-commissario della Provincia di Sassari per la zona omogenea Olbia-Tempio, Pietro Carzedda, con i rappresentanti del governo regionale e i sindacati. Che annunciano battaglia. «Oggi l'azienda dice di non essere stata mai contattata dalla Regione Sardegna - affermano - chiediamo conto ad assessori e consiglieri del motivo per cui, nonostante i proclami, dalla messa in liquidazione a oggi il governo isolano non si sia attivato». (ANSA)

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