La Nuova Sardegna

Olbia

Al Mater Olbia intervento di 8 ore su una donna del Sassarese per rimuovere un tumore complesso

L'équipe neurochirurgica del Mater Olbia
L'équipe neurochirurgica del Mater Olbia

L'équipe diretta dal primario Giovanni Sabatino è stata coordinata da Alessandro Olivi professore e neurochirugo di fama del Policlinico Gemelli

18 giugno 2020
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OLBIA. L’equipe di Neurochirurgia del Mater Olbia Hospital (Moh), coordinata da Alessandro Olivi, professore e neurochirurgo di fama mondiale e direttore unità operativa complessa di Neurochirurgia Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs e da Giovanni Sabatino, responsabile del Reparto Neurochirurgia dell'Ospedale Mater Olbia, ha effettuato con successo un intervento chirurgico di asportazione con tecnica microchirurgica di un "meningioma del forame magno". L’intervento, molto delicato a causa della collocazione e dell’ingente dimensione del tumore da trattare, è stato effettuato martedì 16 giugno ed è durato più di otto ore.

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“La paziente trattata è una signora di 68 anni della provincia di Sassari portatrice dal 2014 di un meningioma a stretto contatto con il tronco cerebrale. L’intervento eseguito rappresenta uno dei più complessi tra quelli che si possono oggi effettuare in neurochirurgia, e questo per un duplice motivo: da una parte la localizzazione profonda della lesione, per cui era molto difficile intervenire, dall’altra la dimensione molto cospicua della massa collocata proprio vicino al tronco cerebrale, dove hanno sede i centri che controllano diverse funzioni vitali, come quelle respiratorie, cardiocircolatorie, dei movimenti oculari, uditive e motorie”, ha spiegato Olivi.

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L'intervento è stato possibile anche grazie alle strumentazioni tecnologiche sofisticate: “Grazie alla Tac intraoperatoria tridimensionale, ad esempio - ha aggiunto Olivi -, abbiamo avuto conferma in tempo reale, quando ancora la paziente era in sala operatoria, del buon esito dell’intervento e dell’assenza di complicanze emorragiche. La paziente sta ora molto bene. Portata lentamente al risveglio, è stata sin dal giorno dopo in grado di comunicare e svolgere alcune semplici attività”.

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