La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, i turisti scendono in piazza per difendere Murta Maria dalla discarica

Olbia, i turisti scendono in piazza per difendere Murta Maria dalla discarica

Da Spiritu Santu, il cimitero dei rifiuti arrampicato sulla collina alle spalle del borgo, in base al vento, si sollevano odori che levano il fiato

28 giugno 2020
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OLBIA. I turisti innamorati della frazione scendono in piazza per difendere Murta Maria dalla discarica di Spiritu Santu. Anche quest’anno sono tornati per le vacanze e hanno sùbito sperimentato la nausea da miasmi. Dal cimitero dei rifiuti arrampicato sulla collina alle spalle del borgo, in base al vento, si sollevano odori che levano il fiato. “Sono solo la punta dell’iceberg - commentano dall’ordinato sit-in nella rotatoria all’ingresso del borgo -. Sappiamo bene che il problema vero è l’inquinamento delle falde acquifere certificato dalle analisi e da pile di documenti mandati in Procura”.

Sono i vacanzieri l’anima del sit-in nato in modo volontario, dal basso, dopo che nei giorni scorsi un bambino di sei anni è stato male. Il nonno del piccolo è sceso in piazza con i turisti. Uno dei pochi residenti che ha deciso di partecipare alla protesta. “Non abbiamo portato mio nipote all’ospedale solo perché abbiamo avuto paura dei contagi da Covid - spiega -. Ma l’aria era irrespirabile e lui si é sentito male. Questa storia deve finire. La magistratura deve intervenire”.

Al fianco dell’uomo c’è una coppia toscana. Ha casa nella parte alta della frazione. Quando la discarica comincia a rilasciare miasmi, la villetta viene travolta dagli odori. “Abbiamo comprato casa nel 2012 e la situazione negli anni è diventata sempre peggio - raccontano -. Non si può mangiare in veranda, non si possono avere ospiti perché l’odore é intollerabile”.

Sono a Murta Maria da così tanto tempo che ormai sono di casa. Una coppia di Sassuolo ha acquistato un appartamento otto anni fa. Ma già prima veniva nel borgo per fare le vacanze. “Abbiamo scoperto il problema della discarica il giorno dopo aver acquistato casa - racconta -. L’agenzia si guardò bene dal dircelo. Noi amiamo Murta Maria, non vorremmo andare via ma abbiamo messo in vendita la casa. Così non si può più vivere. Abbiamo un immobile che vale molto meno di quando lo abbiamo comprato. Ma non è un problema economico. È una questione di salute di fronte alla quale la classe politica non fa nulla. Dispiace vedere così pochi residenti. Serve una protesta molto più forte e numerosa”.

Corrado Varrucciu è il presidente del Comitato di Murta Maria. Di battaglie per la discarica ne ha fatto tante e a differenza di molti compaesani non intende smettere di lottare. “I turisti forse sentono di più il problema dei residenti perché sono talmente esausti che non hanno più la forza di reagire. Le sere d’estate chiunque vorrebbe poter cenerà in veranda ma qui non è possibile, i miasmi sono insopportabili”.

Unico politico al fianco dei cittadini, Roberto Li Gioi, consigliere regionale del M5S. “I dati allarmanti emersi dal piano di caratterizzazione della discarica, purtroppo ignorati dalla Giunta regionale che ha persino detto sì all’ampliamento, fanno riferimento alla presenza di elementi altamente inquinanti e di rilevanti superamenti delle soglie di concentrazione. Parliamo di floruri, nitriti, alluminio, arsenico, antimonio, ferro, manganese, nichel, cromo VI, piombo, zinco, per citarne soltanto alcuni. Veleni che non possono non preoccupare chi abita accanto alla discarica consortile, in cui, tra l’altro, la Regione ha autorizzato il trasferimento degli scarti di macellazione e altri rifiuti di origine animale provenienti da mezza Sardegna. Mi rivolgo all’assessore regionale all’Ambiente Lampis perché si prenda le sue responsabilità e lo invito, in quanto firmatario del documento che ha addirittura autorizzato l’ampliamento di questa bomba ecologica, a venire qui in Gallura a verificare di persona le condizioni in cui versa la discarica di Spiritu Santu e ad accertare altresì la fondatezza del malcontento manifestato dai residenti”. (Serena Lullia)

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