La Nuova Sardegna

Olbia

Sos sanità, a Olbia 10mila visite sospese

Serena Lullia
Sos sanità, a Olbia 10mila visite sospese

Mozione della minoranza sul blocco dell’attività ambulatoriale: «Subito un consiglio comunale»

05 luglio 2020
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OLBIA. La sanità gallurese non scoppia di salute. Dopo il caso degli ospedali di Olbia e Tempio, costretti a “rubarsi” i medici per evitare la morte di alcuni reparti, arrivano i dati delle visite ambulatoriali sospese. Oltre 10mila. Le mettono nero su bianco in una mozione le minoranze consiliari unite. Pd, M5s e Progetto Olbia. «Il sistema sanitario cittadino è al collasso – scrivono i consiglieri –. I dati delle visite ambulatoriali sospese al poliambulatorio di Olbia per le principali specialità sono preoccupanti. Oltre 8700. Con i dati dei presidi di Tempio e La Maddalena si superano le 10mila visite prese in carico sospese. Moltissimi cittadini in mancanza di risposte da parte del sistema sanitario pubblico si stanno rivolgendo alle strutture private causando, per il bilancio regionale, il moltiplicarsi della spesa sanitari».

I numeri. Sono 1575 i pazienti con visite in Cardiologia sospese al poliambulatorio; 549 Reumatologia; 979 Oculistica, Al Giovanni Paolo II cancellate 1647 visite in Radiologia; 1565 in Neurologia, 736 in Medicina. 237 in Ginecologia.

Medici in trasferta. Le minoranze puntano il dito anche contro i trasferimenti di alcuni pediatri da Olbia a Tempio. Notizia che aveva portato il sindaco Settimo Nizzi nel piazzale dell’ospedale per dire no alla politica sanitaria regionale. «Il signor sindaco che è la più alta autorità in materia sanitaria in città ha tenuto una conferenza per sbloccare, secondo lui, il trasferimento di alcuni medici a Tempio e La Maddalena ignorando la gravità e lo stato di salute di tutte le discipline presenti nella nostra Assl», prosegue la mozione delle opposizioni. Da qui la richiesta di un Consiglio comunale «in cui discutere l’ultimo tema e tutte le altre interrogazioni e mozioni che giacciono nel cassetto del presidente Giampiero Mura».

Il caso politico. Nizzi ha mandato un messaggio chiaro alla Regione amica dopo l’annuncio dell’imminente trasferimento di alcuni specialisti dal Giovanni Paolo II al Dettori. «Nessun nostro medico andrà a Tempio». Una frase a cui replica l’assessore regionale tempiese, Andrea Biancareddu. «Lungi da me danneggiare Olbia – spiega –. Ci mancherebbe che il male di uno diventi causa del male dell’altro. Condivido la posizione del sindaco Nizzi quando dice che si devono fare i concorsi e riaprire le graduatorie. Nel caso di Pediatria invoco il mutuo soccorso. Non ho mai detto di portare via dal Giovanni Paolo II il pediatra che segue i bambini diabetici. Il reparto a Tempio rischia di chiudere e anche in alta Gallura ci sono tanti bambini che hanno bisogno di assistenza. Dico solo che in un’ottica di collaborazione il trasferimento provvisorio di un medico aiuterebbe a mantenere operativo il nostro servizio. Sono certo che un pediatra in meno sul totale di 13, per un periodo limitato, non renderà, meno funzionale l’ospedale di Olbia. Come siamo uniti su altri temi che riguardano la Gallura, come la provincia, non possiamo non esserlo quando parliamo della salute».

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