La Nuova Sardegna

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Una vita dedicata alla musica folk addio al cantante Paolo Bellu

di Pietro Zannoni
Una vita dedicata alla musica folk addio al cantante Paolo Bellu

CALANGIANUS. È scomparso a 77 anni il cantante folk Paolo Bellu. Originario di Luras, aveva scelto di vivere a Calangianus, dove in via Sant’Antonio, al piano terra della sua casa, aveva un...

11 luglio 2020
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CALANGIANUS. È scomparso a 77 anni il cantante folk Paolo Bellu. Originario di Luras, aveva scelto di vivere a Calangianus, dove in via Sant’Antonio, al piano terra della sua casa, aveva un apprezzato laboratorio di lavori artistici in sughero. La moglie Pina e quattro figli la sua famiglia. Sin da giovane una grande passione per la chitarra e con una bella voce si distinse in uno dei primi complessi musicali degli anni sessanta, “I betili”, che allora dominavano nelle sale da ballo e nei veglioni. Era l’ultimo superstite di quell’ indimenticato quartetto, dopo che in un paio d’anni tre protagonisti – Giovanni Sirena, Giovanni Todesco, Tullio Manca – erano scomparsi. Ora li ha raggiunti. Paolo Bellu era fortemente legato alle sue radici, Luras in particolare, e si avviò per un’altra strada: la musica tradizionale e popolare della Gallura, distinguendosi con alcune originali canzoni ottenendo anche un vivo successo nelle apparizioni nelle tv sarde con un suo brano come sigla d’apertura. Indimenticabili La funtana, Rosa mia e Abbrazzami, su testi dell’ amico Francesco Abozzi. Paolo inoltre scriveva testi in sardo e in gallurese. Un successo, il suo, che ha meritato gli applausi di tante folle nelle feste dei paesi sardi. Ultimamente era orgoglioso del particolare apprezzamento dei facoltosi ospiti dell’Est europeo o dei paesi arabi, che in Costa gli chiedevano di cantare per loro: «Perché – diceva con un certo orgoglio – attraverso la mia voce e le mie esecuzioni assaporano lo spirito e l’anima della nostra terra». Di lui mancheranno la gentilezza, i modi garbati, la grande disponibilità a esibirsi in manifestazioni di beneficenza, quell’amore per le sue radici tradotto in musica folk. Sì, un gran cuore profondamente gallurese ci ha lasciato.

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