La Nuova Sardegna

Olbia

Cgil e Uil: «Sanità allo sfascio, niente campanili»

Cgil e Uil: «Sanità allo sfascio, niente campanili»

L’allarme dei sindacati. Domani si riuniscono l’assemblea dei sindaci e il consiglio comunale di Olbia

12 luglio 2020
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OLBIA. Mancanza di personale in tutti gli ospedali, anestesisti ridotti all’osso, ambulatorio di diabetologia infantile chiuso, Pediatria di Tempio in attività solo dalle 8 alle 20, criticità croniche alla Maddalena, liste d’attesa delle visite specialistiche di 10 mila cittadini, attività a singhiozzo in tutto il territorio. Aspettando gli appuntamenti della prossima settimana (domani alle 10.30 ad Arzachena la conferenza socio sanitaria e sempre domani, alle 16.30, la seduta del consiglio comunale di Olbia), intervengono le organizzazioni sindacali. «La Gallura – dicono Luisella Maccioni della Funzione pubblica Cgil e Margherita Canu della Uil sanità – ha una sua peculiarità che negli anni ha preso in sopravvento: la parcellizzazione degli interessi in gioco. Fatto questo che impedisce l’approccio alla sanità intesa come sistema complessivo di un processo virtuoso che attraverso una organizzazione dipartimentale della Assl avrebbe dovuto condurre a una pianificazione strategica certa a lungo periodo, a un programmazione delle attività ospedaliere e territoriali, a una gestione aziendale delle risorse umane, ad un approccio diverso con l’utenza. Il realtà il servizio sanitario non soltanto sconta un deficit di risorse umane e strumentali, ma ora è evidente che sconta soprattutto un deficit organizzativo e di conoscenza. Manca un processo guidato della sanità.

Cgil e Uil sostengono che complessità del sistema, compresa l’integrazione in Gallura di un sistema di offerta di servizi privati e convenzionati del Mater Olbia, non è stata accompagnata da un’adeguata capacità di progettazione organizzativa e di governo. «Gli ultimi giorni sono esemplificativi – dicono – tutti a rincorrersi per far sentire la prevalenza di un territorio sull’altro. Mini riforme ad hoc per La Maddalena o mezzi dirigenti medici che non si sposteranno, o prevalenza di un reparto di Tempio sugli altri interessi in gioco ovverosia 100 bambini diabetici». «Da mesi ormai – aggiungono Luisella Maccioni e Margherita Canu – sentiamo parlare di una riforma sanitaria e della ricostituzione della sanità gallurese. Se questa è la volontà politica auspichiamo che sia espressione di un reale impegno programmatico per la condivisione di problemi comuni e alla loro soluzione senza che si dia più spazio ai campanili che solo danno hanno fatto alla Gallura Al contempo qui sta tutta la debolezza della politica gallurese. Ci sembra che questo approccio alla “questione sanità Gallura” faccia perdere di vista il principale problema: la carenza di personale in quasi tutte le unità operative e le strutture assistenziali a valenza territoriale. Da questa criticità discendono tutte le altre, ma questo problema non può essere affrontato come una criticità di Olbia piuttosto che Tempio o La Maddalena. Il problema è enormemente più complessa e richiede un approccio unitario dove le forze politiche, sociali, sindacali si compattano e con voce univoca chiedono pari diritto alla salute a tutti».

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