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Da sessanta matrimoni a zero
di Sebastiano Depperu
Bortigiadas, chef Pulina spiega il disastro Covid: mancano 30mila coperti, mi dispiace per il personale
20 luglio 2020
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BORTIGIADAS . Il covid-19 ha messo in ginocchio diversi settori. Quello legato al mondo dei matrimoni è uno dei più colpiti. Niente nozze, niente banchetti. A Bortigiadas, il "Golden Gate" dello chef Gianfranco Pulina parla di cali mostruosi. Si è passati dai 55/60 matrimoni all'anno degli anni scorsi agli zero previsti per il 2020: quasi il 100 per cento in meno.
Tutto disdetto nel locale che si trova nella strada che da Tempio porta a Sassari alla fine delle curve de la Fumosa. Il primo pranzo di nozze era previsto per 28 marzo ma non è stato possibile: la chiusura obbligatoria per fermare la pandemia è scattata l'8 marzo.
«Nel 2020 – spiega lo chef – ci mancheranno circa 25mila coperti che arrivavano solo dai matrimoni. Se contiamo poi che è mancata anche tutta la banchettistica derivata da battesimi, cresime e comunioni, la cifra supera di sicuro i 30mila coperti persi. Un disastro».
Ma chef e personale dei "Golden Gate" non si danno per vinti, come molti altri ristoratori della zona.
«In questo periodo, e in quello di chiusura dove si poteva fare solo l'asporto – aggiunge Pulina – non ci siamo dati per vinti e abbiamo tenuto i nostri clienti anche non guadagnando praticamente nulla. Ma il cliente è sacro: va mantenuto e curato sempre anche nei momenti più difficili».
I soldi che girano attorno ai banchetti dei matrimoni sono tanti. Si va dalle scorte di cibo, dai vini all'acqua e alle bevande, dall'ortofrutta ai produttori di pasta e formaggi. Senza tralasciare le lavanderie, i trasporti e soprattutto il personale.
Altro tasto dolente, come spiega lo chef Pulina, che è un ospite fisso della trasmissioni di Rai Tre, è quello del personale: «La cosa che mi dispiace di più il non poter dare lavoro a tutti gli stagionali, a chiamata o a contratto a tempo. Una trentina di persone non le potrò chiamare. Piano piano stanno rientrando i fissi in base al lavoro che, man mano, aumenta: lavoriamo molto con i clienti locali, per fortuna. A dire il vero un matrimonio lo abbiamo fatto da poco ma era un pranzo di una coppia che si è sposata fuori e ha voluto invitare i parenti sardi: pochi, distanziati e senza balli».
Lo chef, infatti, prevede che i matrimoni in futuro saranno fatti in sicurezza, senza balli o contatti fisici. Riprenderanno anche i battesimi, e forse le cresime e comunioni.
Ma cosa cambierà per i pranzi-cene e festeggiamenti? Pulina spiega: «Per un po' dovremo cambiare l'idea di festeggiamenti calorosi ai quali siamo abituati. Sarà tutto più freddo. Si mangerà, magari, con musica anche dal vivo, ma seduti. E poi? via tutti a casa. Niente contatti e rispettando sempre le prescrizioni in materia sanitaria che, di volta in volta, ci saranno in quel momento. Ma siamo fiduciosi. Tutto passerà e torneremo, piano piano, alla normalità. Ne siamo tutti sicuri».
Tutto disdetto nel locale che si trova nella strada che da Tempio porta a Sassari alla fine delle curve de la Fumosa. Il primo pranzo di nozze era previsto per 28 marzo ma non è stato possibile: la chiusura obbligatoria per fermare la pandemia è scattata l'8 marzo.
«Nel 2020 – spiega lo chef – ci mancheranno circa 25mila coperti che arrivavano solo dai matrimoni. Se contiamo poi che è mancata anche tutta la banchettistica derivata da battesimi, cresime e comunioni, la cifra supera di sicuro i 30mila coperti persi. Un disastro».
Ma chef e personale dei "Golden Gate" non si danno per vinti, come molti altri ristoratori della zona.
«In questo periodo, e in quello di chiusura dove si poteva fare solo l'asporto – aggiunge Pulina – non ci siamo dati per vinti e abbiamo tenuto i nostri clienti anche non guadagnando praticamente nulla. Ma il cliente è sacro: va mantenuto e curato sempre anche nei momenti più difficili».
I soldi che girano attorno ai banchetti dei matrimoni sono tanti. Si va dalle scorte di cibo, dai vini all'acqua e alle bevande, dall'ortofrutta ai produttori di pasta e formaggi. Senza tralasciare le lavanderie, i trasporti e soprattutto il personale.
Altro tasto dolente, come spiega lo chef Pulina, che è un ospite fisso della trasmissioni di Rai Tre, è quello del personale: «La cosa che mi dispiace di più il non poter dare lavoro a tutti gli stagionali, a chiamata o a contratto a tempo. Una trentina di persone non le potrò chiamare. Piano piano stanno rientrando i fissi in base al lavoro che, man mano, aumenta: lavoriamo molto con i clienti locali, per fortuna. A dire il vero un matrimonio lo abbiamo fatto da poco ma era un pranzo di una coppia che si è sposata fuori e ha voluto invitare i parenti sardi: pochi, distanziati e senza balli».
Lo chef, infatti, prevede che i matrimoni in futuro saranno fatti in sicurezza, senza balli o contatti fisici. Riprenderanno anche i battesimi, e forse le cresime e comunioni.
Ma cosa cambierà per i pranzi-cene e festeggiamenti? Pulina spiega: «Per un po' dovremo cambiare l'idea di festeggiamenti calorosi ai quali siamo abituati. Sarà tutto più freddo. Si mangerà, magari, con musica anche dal vivo, ma seduti. E poi? via tutti a casa. Niente contatti e rispettando sempre le prescrizioni in materia sanitaria che, di volta in volta, ci saranno in quel momento. Ma siamo fiduciosi. Tutto passerà e torneremo, piano piano, alla normalità. Ne siamo tutti sicuri».