Costa Paradiso, il round al Comune
Il Tar dà ragione all’amministrazione: avanti i lavori per le strutture fognarie
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TRINITÀ. «Il Tar ci ha dato ragione: le ditte private possono continuare a realizzare le strutture fognarie a Costa Paradiso».
Così afferma il sindaco di Trinità d’Agultu e Vignola, Giampiero Carta, rendendo noto la decisione del tribunale amministrativo regionale nella causa che vedeva scontrarsi il Comune con la Comunità del Territorio di Costa Paradiso.
Alcune ditte private si sono proposte di realizzare il primo stralcio funzionale dell’impianto di depurazione e del sistema fognario a Costa Paradiso. Il Cda si è opposto chiedendo al Tar di annullare la delibera del consiglio comunale che autorizzava i lavori.
«Era scontato che avessimo ragione – spiega il primo cittadino –. Alcuni proprietari di immobili non fruibili per carenze strutturali, ci avevano presentato istanza per l’esecuzione dei lavori fognari che avrebbero finalmente permesso di avere l’agibilità ai loro patrimoni immobiliari. Come amministrazione abbiamo un duplice ruolo in questa vicenda: eliminare situazioni di pregiudizio ambientale dovute alla mancanza di regolari fognature; e anche promuovere un corretto sviluppo urbanistico del nostro territorio, programmato già nel tempo».
Stando alle parole del primo cittadino, il privato si impegna a completare il sistema fognario e depurativo, sempre con le garanzie richieste dal municipio; il Comune, dal canto suo, acquisisce le infrastrutture della sub-zona per cedere contestualmente ad Egas/Abbanoa il sistema idrico/fognario e depurativo esistente, nelle condizioni dello status quo.
«L’attuale cda di Costa Paradiso - aggiunge il sindaco Carta - si è sempre dimostrato contrario alla realizzazione delle opere fognarie, a differenza di quello precedente che aveva fatto predisporre un progetto per realizzarlo. Dovevano farlo loro, dunque, ma è stato invece chiesto al Comune». (s.d.)
Così afferma il sindaco di Trinità d’Agultu e Vignola, Giampiero Carta, rendendo noto la decisione del tribunale amministrativo regionale nella causa che vedeva scontrarsi il Comune con la Comunità del Territorio di Costa Paradiso.
Alcune ditte private si sono proposte di realizzare il primo stralcio funzionale dell’impianto di depurazione e del sistema fognario a Costa Paradiso. Il Cda si è opposto chiedendo al Tar di annullare la delibera del consiglio comunale che autorizzava i lavori.
«Era scontato che avessimo ragione – spiega il primo cittadino –. Alcuni proprietari di immobili non fruibili per carenze strutturali, ci avevano presentato istanza per l’esecuzione dei lavori fognari che avrebbero finalmente permesso di avere l’agibilità ai loro patrimoni immobiliari. Come amministrazione abbiamo un duplice ruolo in questa vicenda: eliminare situazioni di pregiudizio ambientale dovute alla mancanza di regolari fognature; e anche promuovere un corretto sviluppo urbanistico del nostro territorio, programmato già nel tempo».
Stando alle parole del primo cittadino, il privato si impegna a completare il sistema fognario e depurativo, sempre con le garanzie richieste dal municipio; il Comune, dal canto suo, acquisisce le infrastrutture della sub-zona per cedere contestualmente ad Egas/Abbanoa il sistema idrico/fognario e depurativo esistente, nelle condizioni dello status quo.
«L’attuale cda di Costa Paradiso - aggiunge il sindaco Carta - si è sempre dimostrato contrario alla realizzazione delle opere fognarie, a differenza di quello precedente che aveva fatto predisporre un progetto per realizzarlo. Dovevano farlo loro, dunque, ma è stato invece chiesto al Comune». (s.d.)