La Nuova Sardegna

Il giro d’affari

Sardegna sempre più meta del lusso: seduce arabi e americani

di Francesco Zizi
Sardegna sempre più meta del lusso: seduce arabi e americani

In un anno i viaggiatori Usa e quelli sauditi hanno speso 275 milioni di euro: ecco le mete più ambite

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Sassari L’isola del lusso, meta di élite e di portafogli generosi. Nel corso della presentazione del primo rapporto “Tourism and Incoming Watch” elaborato da Nexi con la direzione scientifica dell’Osservatorio Nazionale del Turismo del Ministero del Turismo, è emerso chiaramente il ruolo crescente della Sardegna all’interno del panorama turistico internazionale, con la Costa Smeralda tra le destinazioni più apprezzate dai viaggiatori alto-spendenti. Il documento, basato sulle transazioni effettuate nel triennio 2022-2024, da oltre 140 milioni di carte straniere nei punti vendita fisici italiani, mostra un incremento significativo della spesa turistica in Italia, che ha raggiungo i 20,9 miliardi di euro nel 2024, con un balzo del +37,9% rispetto al 2022.

All’interno di questo quadro, l’isola si distingue per attrattività e capacità di spesa media dei turisti stranieri, posizionandosi tra le aree turistiche più redditizie. Americani e sauditi Con circa 275 milioni di euro spesi dai viaggiatori stranieri nel 2024, la Costa Smeralda si piazza tra le 20 aree turistiche italiane con il giro d’affari più elevato. Questo risultato conferma la vocazione della regione a turismo di fascia alta, fortemente concentrato nei mesi estivi ma con segnali di destagionalizzazione in crescita. A trainare i flussi e la spesa sulla Costa Smeralda sono principalmente i viaggiatori provenienti dal Nord America, dalla penisola Araba e dall’Europa Occidentale. In particolare, i turisti sauditi e degli Emirati Arabi emergono come i più alto-spendenti in Italia, con una spesa media per carta di oltre 900 euro, più del doppio della media generale (411 euro).

La Sardegna, con le sue boutique di lusso, i ristoranti gourmet e le strutture ricettive a cinque stelle, rappresenta un naturale approdo per questo target. 

Nel 2024 la provincia di Sassari ha generato circa 390 milioni di euro di spesa turistica straniera, entrando così nella top 20 delle province italiane per volume di spesa. La città e il suo hinterland, ma soprattutto la fascia costiera della Gallura che include Porto Cervo, Olbia e San Teodoro, costituiscono il cuore pulsante dell’offerta turistica sarda. Nonostante l’elevata stagionalità (la provincia di Sassari ha uno degli indici più elevati), la spesa media si è tenuta stabile, e la variazione della stagionalità rispetto al 2022 ha segnato un calo del 6%, segnale positivo di una lieve tendenza a rendere la destinazione più fruibile in tutti i mesi dell’anno. 

I settori trainanti della spesa in Sardegna ricalcano le tendenze generali individuate dal rapporto: ristorazione (più del 30%) e strutture ricettive ( il 28%), rappresentano quasi il 60% del totale delle spese. Ma in Costa Smeralda, come in altre località di lusso, una quota significativa di spesa si indirizza verso moda, accessori e gioielli, in particolare tra i viaggiatori della penisola Araba e del Sud-Est Asiatico, che dedicano oltre il 30% del loro budget a questi articoli.

La Sardegna, pur registrando numeri significativi, resta in una posizione marginale rispetto ai grandi poli turistici nazionali (Roma, Milano, Firenze). Tuttavia la concentrazione della spesa nella sola provincia di Sassari, suggerisce ampi margini di sviluppo in altri territori dell’isola come la Barbagia, l’Ogliastra o il Sulcis - Iglesiente, che possono ambire a un rilancio turistico grazie anche all’analisi di questi dati. Ora per la Sardegna la vera sfida è moltiplicare i risultati, destagionalizzare l’offerta e rendere l’intera isola una meta sostenibili e accessibile tutto l’anno.

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