Pacche sul sedere di una collega: 29enne a processo per violenza sessuale
L’imputato e la persona offesa lavorano in attività diverse ma nella stessa via: ecco che cosa è successo
Sassari Qualche pacca sul sedere che l’imputato avrebbe “giustificato” sostenendo che era un “modus operandi” costante tra alcuni colleghi che lavoravano in quei locali – posti diversi ma vicini e tutti nella stessa via – Un “modo di scherzare” a suo dire “accettato” e persino condiviso reciprocamente.
Non la pensava evidentemente allo stesso modo la collega che lo ha denunciato e fatto finire a processo per il reato di violenza sessuale, che contempla anche tutte quelle azioni “improvvise e repentine tali da non consentire alcuna difesa”.
La Procura ha però ritenuto che la condotta del 29enne (difeso dall’avvocato Stefano Porcu) fosse da includere nella fattispecie del terzo comma, ossia tra i casi di “minore gravità”. Un’attenuante che, in sintesi, può essere applicata – dice la legge – “in presenza di una limitata compromissione della libertà sessuale della vittima, una minore entità degli atti sessuali compiuti e una occasionalità o limitato numero di episodi”.
Gli episodi risalirebbero al periodo compreso tra settembre e ottobre dello scorso anno. In una occasione l’imputato – è scritto nella richiesta di rinvio a giudizio – avrebbe prima rivolto alla persona offesa degli apprezzamenti un po’ troppo “spinti” sul suo fisico per poi “attirarla con un pretesto all’interno del proprio locale costringendola a subire un toccamento sulla natica”.
Un’altra volta, a distanza di quasi un mese, mentre i due parlavano fuori dai rispettivi posti di lavoro il 29enne si sarebbe avvicinato, le avrebbe appoggiato il braccio intorno alle spalle e poi le avrebbe “toccato la natica stringendo con forza fino a che la persona offesa gli intimava di non toccarla”.
Il processo davanti al collegio presieduto dal giudice Giancosimo Mura (a latere Monia Adami e Sara Pelicci) è stato rinviato a dicembre per sentire la persona offesa che si è costituita parte civile con l’avvocato Francesco Chessa.