La Nuova Sardegna

Olbia

Cinque cagnolini uccisi col veleno

di Sebastiano Depperu
Cinque cagnolini uccisi col veleno

Oschiri, il proprietario in lacrime: «Con quale coraggio abbracciate i vostri figli»

06 settembre 2020
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OSCHIRI. Non avevano ancora un nome tre dei cinque cagnolini avvelenati ieri a Oschiri. Antonio Langiu non poteva crederci quando, al mattino, ha trovato i cinque corpiccini morti nel giardino di via Marconi. «Non ho parole – dice tra le lacrime l’uomo, titolare di un bar – non ci potevo credere. Pensavo dormissero, invece erano per terra rigidi, morti. Qualcuno deve aver dato loro da mangiare qualcosa di avvelenato durante la notte. La sera prima hanno avuto la loro cena da me, come sempre». Chi ha messo il veleno non ha lasciato tracce. Le due cagnoline più grandi si chiamavano Nina e Lara. I tre cuccioli, invece, non avevano un nome perché sarebbero stati adottati tra qualche giorno. Facevano parte di una cucciolata di quattro. L'altro ha avuto una sorte migliore dei fratellini: è stato affidato qualche giorno fa. «Lara era figlia di Nina, aveva un anno – aggiunge il proprietario – Nina era una trovatella che ho adottato, non ho mai saputo la sua vera età ma era cucciola anche lei. Nina ha allevato anche tre gattini insieme ai suoi cagnolini. Allattava i gattini, non faceva male a nessuno, era la mascotte del bar. Quando mettevo da mangiare per tutti, prima faceva mangiare i gatti poi mangiava lei». Langiu è scosso. Ha informato dell’accaduto i carabinieri della stazione locale. Non si dà pace: «Non perdonerò mai chi ha commesso un gesto così crudele anche se non so chi sia. Sono solo dei vigliacchi. Quando vanno a casa loro con che coraggio abbracciano i loro figli? Ho una sola domanda: perché? Dobbiamo riflettere sul valore delle vite, anche quelle degli animali contano».

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