La Nuova Sardegna

Olbia

La Procura: «Processate le due maestre»

di Tiziana Simula
La Procura: «Processate le due maestre»

Arzachena, 25 bimbi vessati e maltrattati nell’asilo comunale. Caso archiviato e riaperto: udienza gup il 3 dicembre

20 settembre 2020
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ARZACHENA. Strattonati, schiaffeggiati, umiliati, imboccati a forza fino a far salire loro i conati di vomito. Sgridati bruscamente, senza alcun motivo e abbandonati ai loro pianti. Vessazioni e maltrattamenti che sarebbero avvenuti nel 2018 nell’asilo nido comunale e per i quali il pubblico ministero Nadia La Femina accusa l’educatrice e coordinatrice del nido, gestito dalla cooperativa Progresso, Katia Tocca. Per lei e per la titolare della coop, Paola Tali, accusata di omessa denuncia, il pubblico ministero chiede il rinvio a giudizio. L’udienza preliminare davanti al gup Marco Contu è stata fissata per il 3 dicembre. Il giudice dovrà decidere se le maestre dovranno affrontare (o meno) il processo, come chiede la Procura.

La vicenda è complessa. L’inchiesta era stata clamorosamente riaperta, con un quadro di accuse più grave, dopo che la stessa Procura aveva chiesto l’archiviazione. Ora le presunte vittime dei maltrattamenti sono 25 (inizialmente erano sei), in pratica l’intera classe, più il Comune di Arzachena.

Nel novembre 2019, il nuovo titolare del fascicolo, il pm La Femina, appunto, aveva chiesto la revoca della richiesta di archiviazione formulata dal suo predecessore. Il gip aveva quindi disposto la trasmissione degli atti in Procura. Il caso si era dunque riaperto con grande soddisfazione da parte dei difensori dei genitori, gli avvocati Domenica Gala, Giovanna Maria Poggi e Francesca Agostina Pileri, che avevano sporto querela e si erano opposti successivamente alla richiesta di archiviazione. Altrettanto aveva fatto anche il Comune, con l’avvocato Stefano Forgiarini.

Ora, la Procura chiede il processo per maltrattamenti e, in alternativa, per abuso dei mezzi di correzione nei confronti dei bambini (dagli otto mesi ai due anni) per la maestra Katia Tocca, difesa dall’avvocato Egidio Caredda, e per la titolare della coop Paola Tali, assistita dagli avvocati Jacopo Merlini e Roberto Diomedi, a cui l’accusa contesta l’omessa denuncia nonostante fosse a conoscenza della condotta della maestra perché informata da altre due educatrici. Lungo l’elenco di vessazioni che i piccoli avrebbero subito, contenute nel capo d’imputazione. Sul fronte della difesa, l’avvocato Egidio Caredda ribadisce l’infondatezza delle accuse mosse alla maestra, anche alla luce delle decisioni del gip di Tempio e del Tribunale del Riesame che avevano portato, poi, la Procura a chiedere l’archiviazione. «Il Tribunale del Riesame di Sassari che aveva visionato i filmati, esprimendo un giudizio complessivo della vicenda precisava che “non emerge in alcun modo un quadro penalmente rilevante di maltrattamenti – dice il difensore – Sia il gip che il Riesame concordavano sull’assenza del reato penale a carico della maestra. Laddove il gup dovesse decidere di rinviare a giudizio la mia assistita dimostreremo la sua innocenza nel processo».

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