La Nuova Sardegna

Olbia

Il Cipnes va a caccia di fondi europei con la svolta “green”

di Giandomenico Mele
Il Cipnes va a caccia di fondi europei con la svolta “green”

Deliberata la trasformazione della zona industriale: diventerà “area produttiva ecologicamente attrezzata” 

24 settembre 2020
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OLBIA. Da gestori di una contestata discarica a fautori di progetti di riqualificazione dell’area industriale, che sarà trasformata in “Area produttiva ecologicamente attrezzata”. La rivoluzione del Cipnes è quasi copernicana, nonostante proseguano i lavori per l’ampliamento della discarica di Spiritu Santu, duramente contestati dal Comitato di Murta Maria. Miracoli dei finanziamenti europei, ma soprattutto del Piano regionale di sviluppo 2020-2024 che, nell'ambito della strategia “Identità ambientale: sostenibilità e sviluppo turistico”, prevede espressamente l'organizzazione e realizzazione di attività di educazione, informazione e formazione ambientale volte sia a diffondere una cultura civica e imprenditoriale collettiva sui nuovi modelli di produzione e consumo ecocompatibili, sia a promuovere un processo di partecipazione attiva dei cittadini e delle imprese alla costruzione delle politiche di sviluppo regionali orientate alla “green economy”.

La certificazione. Così l’assemblea generale del Cipnes, il Consorzio industriale del nord est Sardegna, ha deliberato l’avvio del procedimento di “accreditamento e certificazione” quale Centro di educazione all'ambiente e alla sostenibilità (Ceas). «L'obiettivo del Cipnes – sottolinea una nota del consiglio di amministrazione dell’ente – è quello di sviluppare e supportare un nuovo modello di pianificazione infrastrutturale e di sviluppo economico dell'agglomerato industriale di Olbia. Un programma che sia orientato all'ottimizzazione delle risorse naturali, alla riduzione dell'inquinamento dell'ecosistema e contemporaneamente a promuovere l'eco-innovazione delle attività produttive esistenti».

I soldi. Un sistema che sembrerebbe allontanarsi dalle attività di smaltimento e trattamento dei rifiuti, da sempre core business del Consorzio, per abbracciare nuovi investimenti imposti dal “Green Deal” dell’Unione Europea. Un settore sul quale per il futuro ballano importantissime risorse, che aspettano progetti incisivi da finanziare. La protagonista in questo senso sarà la Banca europea per gli investimenti (Bei), che introdurrà un nuovo strumento di prestiti anche per il settore pubblico, in virtù di interventi finanziari che prevedano sovvenzioni a favore delle autorità locali per la realizzazione di progetti infrastrutturali: dell'energia, dei trasporti e di efficienza energetica.

I programmi. Cura e tutela del patrimonio ambientale consortile; valorizzazione ambientale delle attività produttive, promozione della ricerca e dell'innovazione e del trasferimento tecnologico; rigenerazione urbana, paesaggistica e ambientale del Cipnes Gallura. Sono questi alcuni dei modelli che verranno adottati nel futuro del Consorzio industriale, sempre meno industriale e sempre più verde. Quasi a esorcizzare una storia fondata su una discarica fortemente contestata dal territorio, il Cipnes ha così deciso di investire su ambiente e territorio. «Riteniamo prioritaria – ribadiscono dal Cda del Consorzio – la qualità dell'ambiente, del paesaggio e la cultura del proprio territorio, attraverso la progettazione e la realizzazione di attività formative ed informative, a sostegno dello sviluppo delle attività economiche compatibili con la tutela ambientale e del paesaggio. Puntiamo molto, inoltre, sul miglioramento della consapevolezza dei valori ambientali e della sensibilizzazione delle politiche ecosostenibili».

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