La Nuova Sardegna

Olbia

C’è un partner in più: il Gaslini

di Stefania Puoro
C’è un partner in più: il Gaslini

Il manager Lucio Rispo: «Sbarca l’oncologia pediatrica. I medici di Genova cureranno qui i bimbi sardi»

13 ottobre 2020
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INVIATA A PADRU. Cambia velocità e cresce ancora. Al Mater Olbia sbarcherà presto l’oncologia pediatrica e a occuparsene saranno gli specialisti del Gaslini. Dopo il Gemelli, dunque, anche il Policlinico di Genova diventa partner di Qatar Foundation. A dare la notizia è stato Lucio Rispo, numero uno di Sardinia Healthcare and Research Properties e consigliere di amministrazione della società Mater Olbia per il Qatar. «Da dicembre - annuncia il manager Rispo, da ieri cittadino onorario di Padru - sotto il coordinamento di Rocco Bellantone, preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e neo amministratore delegato del Mater Olbia, per molte famiglie di bambini sardi affetti da tumori, potranno finire i viaggi della speranza. Verranno qui i medici del Gaslini per assistere, curare e operare i tanti piccoli pazienti. È per questo che vorrei ringraziare Paolo Petralia, direttore generale del Gaslini, per la sua sensibilità e per la disponibilità a voler collaborare con il Mater Olbia».

Soldi e progetti. E mentre ieri sono arrivati anche i primi pazienti da altre zone dell’Italia, Rispo parla del Mater come «un vero e proprio dono fatto alla Sardegna. Abbiamo messo a disposizione di quest’isola un ospedale di eccellenza invidiato anche da altre regioni, come per esempio la Sicilia. E abbiamo realizzato il Mater nell’ambito della “sperimentazione gestionale”, che regolamenta i rapporti tra pubblico e privato. Il primo mette i soldi (come è avvenuto in Sicilia), il privato mette capacità e conoscenza. Nel nostro caso, i soldi li ha tirati fuori tutti il Qatar: ben 180 milioni fatti risparmiare alla Regione Sardegna sempre nell’ottica della piena sinergia. Noi siamo sempre a disposizione, quindi, per fare la nostra parte e per dare un valore aggiunto all’ottima offerta sanitaria che l’isola già garantisce. Un contributo che si concretizzerà anche con l’avvio della radioterapia: un centro all’avanguardia in Europa che potrà contare sulle tecniche più avanzate al mondo. Ma il bunker è solo una parte di un progetto ben più ampio che verrà concluso a giugno 2021. Quando cioè l’edificio ospiterà anche piscine per le terapie, palestre, gli spazi per i ricercatori».

La ricerca. Il Qatar continua a investire molto anche sulla ricerca, «proprio perché l’obiettivo - continua Lucio Rispo - è di creare un polo trainante con la collaborazione delle università sarde e i centri di tutto il pianeta. Nello stesso tempo è decollato un progetto nell’ambito delle scienze omiche, per indagini più precise e terapie personalizzate».

La Gallura. «Con il Mater Olbia, questo territorio ha vissuto una svolta: per troppo tempo, infatti, ha avuto un numero di posti letto nettamente al di sotto dei parametri - ricorda Rispo -. Ora, in qualche modo, siamo riusciti a rimediare a un grave danno fatto ai cittadini galluresi».

Covid. «Scelti dalla Regione come centro di riferimento Covid nell’isola, abbiamo ospitato diversi pazienti nelle terapie intensiva e sub intensiva. Al Mater è stato creato un reparto di malattie infettive con stanze a pressione negativa - va avanti il manager - e se anche ora ci venisse chiesto di scendere in campo, saremmo pronti in qualsiasi momento. Senza però penalizzare il resto dell’attività ospedaliera e ambulatoriale».

La nuova governance. Si è svolta tre settimane fa la riunione del consiglio di amministrazione che ha deliberato la nuova governance del Mater Olbia. Oltre al ritorno di Marco Elefanti (che ricopre il ruolo di vice presidente) sono diventati due gli amministratori delegati della società: uno è appunto Rocco Bellantone (che si occupa di governo clinico e rapporti con la Regione) e l’altro è Marco Ciccozzi (amministrazione e finanza). Hanno preso il posto di Giovanni Raimondi «al quale, e ci tengo a dirlo - chiude Rispo - va tutta la mia gratitudine per il grande lavoro che ha svolto sino al termine del suo mandato».

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