La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, il lockdown del re di Tavolara finisce in un film di Salvatores

Dario Budroni
Olbia, il lockdown del re di Tavolara finisce in un film di Salvatores

Due mesi nell'isola per stare alla larga dal Covid per Tonino Bertoleoni. La sua storia raccontata in "Fuori era primavera"

28 ottobre 2020
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OLBIA. Sangue blu come il mare. E una isola deserta e silenziosa dove fuggire per mettersi al riparo da un virus che stava infettando il mondo intero. Tonino Bertoleoni, sesto sovrano senza corona di Tavolara, i quasi due mesi di lockdown li aveva passati nel suo personale regno fatto di sabbia, roccia e macchia mediterranea. Una storia tanto originale da finire in un documentario collettivo che come regista ha un premio Oscar: Gabriele Salvatores. Presentato pochi giorni fa alla Festa del cinema di Roma, il docufilm prodotto da Indiana production e Rai Cinema si intitola «Fuori era primavera». Un viaggio nell’Italia del lockdown che come protagonisti ha gli italiani in isolamento, con le loro paure e speranze. E tra i tanti a raccontare la propria esperienza, a sorpresa, c’è anche re Tonino Bertoleoni, 87 anni, intervistato nella sua Tavolara, il regno più piccolo del mondo che nessuno Stato ha mai riconosciuto.

Un re da Oscar. Il documentario di Salvatores è un lavoro collettivo. Durante il periodo del lockdown era stato lanciato un appello a chiunque volesse inviare materiali inediti che raccontassero la quarantena degli italiani. A Olbia si è quindi mossa Francesca Broglia, di Parma ma da tempo in città, fondatrice della casa di produzione Voltura, che si concentra in particolare sul mondo della moda anche con l’obiettivo di valorizzare i talenti locali. Contattata Daniel Pavoncelli, produttore esecutivo di Indiana production, Francesca Broglia ha a sua volta ingaggiato i filmmaker di Voes Factory, sempre di Olbia, che, appena allentate le restrizioni, si sono occupati delle riprese sull’isola. Il risultato è di tutto rispetto: Tonino Bertoleoni compare nel documentario di Gabriele Salvatores, vincitore di un Oscar nel 1992 con «Mediterraneo», per diversi minuti. Nel docufilm il re di Tavolara racconta la storia della sua famiglia e del suo lockdown passato sull’isola insieme ad alcuni familiari. Suggestive riprese dall’alto e da terra mettono inoltre in mostra le bellezze naturali che contraddistinguono la punta di diamante dell’Area marina protetta di Tavolara Punta Coda Cavallo.

Quarantena da re. L’originale lockdown di Tonino Bertoleoni, proprietario del ristorante Da Tonino re di Tavolara, era stato raccontato per la prima volta dalla Nuova Sardegna lo scorso aprile. Intervistato al telefono, il re aveva parlato della sua quarantena in mezzo al mare. Solitamente i Bertoleoni passano infatti la stagione invernale sulla terra ferma, a Porto San Paolo, ma lo scorso marzo avevano deciso di anticipare il trasferimento sull’isola proprio per sfuggire al Covid. «Quando abbiamo visto che il virus stava cominciando a circolare e che stavano chiudendo tutta Italia, abbiamo preso e siamo venuti a Tavolara – aveva raccontato re Tonino -. Io ormai sono anziano e, visto che dicono che il virus colpisca soprattutto le persone di una certa età, penso sia meglio restare qui, in attesa che tutto finisca. Siamo ben organizzati, abbiamo congelatori e molte provviste. Possiamo pescare anche i calamari. Il mangiare non è certo un problema, mi sono sempre arrangiato: ho vissuto i tempi della guerra e allora sì che il cibo scarseggiava veramente».

Regno di Tavolara. La storia dei Bertoleoni è ricca di fascino. Tutto cominciò ai primi dell’Ottocento con Giuseppe Bertoleoni, uomo di mondo di origini liguri che si trasferì a Tavolara con una delle sue due mogli. Leggenda narra che un giorno, negli anni Trenta, sull’isola si presentò Carlo Alberto di Savoia, il re di Sardegna, e che i due divennero buoni amici. Il monarca sabaudo nominò Bertoleoni re di Tavolara, senza che il regno venisse riconosciuto ufficialmente. Da allora i Bertoleoni, che hanno vissuto di pesca e pastorizia per poi puntare su turismo e ristorazione, si considerano sovrani dell’isola al largo di Olbia.

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