La Nuova Sardegna

Olbia

Hotel, sfida a 5 stelle in Costa Smeralda: sbarca anche Delano

di Antonello Sechi
Hotel, sfida a 5 stelle in Costa Smeralda: sbarca anche Delano

Ai cinesi di Rosewood seguono gli americani del gruppo Sbe Dopo le Ginestre ceduto anche Le Palme a Liscia di Vacca

16 novembre 2020
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PORTO CERVO. Su internet, nel sito della Sbe, società del finanziere iraniano-americano Sam Nazarian, è già cosa fatta: “coming soon”, prossimamente, si legge nella pagina del booking dell’hotel Delano Porto Cervo, un albergo dal nome assai prestigioso che ancora non c’è, almeno con questo nome, ma che ci sarà nell’estate del 2023, se il programma di investimento non subirà intoppi a causa del Covid o altro. Di Hotel Delano, al mondo, ce ne sono solo altri due: il Delano South Beach di Miami e il Delano Las Vegas, più noto soprattutto il primo, un boutique-hotel di tendenza disegnato dall’architetto Philippe Starck. Il terzo Delano, il primo fuori dagli Stati Uniti, sarà quello che nascerà dalla ristrutturazione dell’hotel Le Palme a Liscia di Vacca, che fin qui ha fatto parte dell’impero smeraldino tirato su tra Baia Sardinia e Porto Cervo dall’imprenditore romagnolo Renzo Bongiovanni, proprietario anche del notissimo Phi Beach di Forte Cappellini.

Il gruppo americano, con vari marchi, controlla alberghi in tutto il mondo. Dietro l’operazione da molti milioni di euro che lo porterà in Costa Smeralda c’è la stessa cordata (Quianto Capital, con sede a Bolzano, ed Enma Capital & Partners del finanziere Enrico Meneghetti) che ha fatto sbarcare a Porto Cervo un altro leader mondiale degli alberghi di lusso, i cinesi della Rosewood Hotels & Resorts, con sede a Hong Kong, che dall’estate 2022 farà sventolare la sua bandiera sull’hotel Le Ginestre che sarà a sua volta ristrutturato davanti alla spiaggia del Grande Pevero. Due, tre anni, dunque, e la Costa Smeralda cambierà faccia. Gli alberghi extralusso costruiti da Karim Aga Khan – il Cala di Volpe, il Romazzino, il Pitrizza e il Cervo – fin qui non hanno avuto rivali. Mentre intorno a loro crescevano altri hotel e residence destinati a offrire confort alle varie fasce del turismo più ricco, le stanze e le suite disegnate dagli architetti del principe ismailita hanno continuato per decenni a ospitare la clientela più esclusiva. Cosa che non è cambiata con i vari passaggi di proprietà, compresa ovviamente quella attuale che fa capo alla Sardegna Resort e in ultima istanza alla Qatar Investment Authority, il fondo sovrano qatariota. Con lo sbarco di cinesi e americani, a Porto Cervo arriva dunque la concorrenza. Una rivoluzione che fa sorridere l’amministrazione comunale di Arzachena: il sindaco Roberto Ragnedda ha manifestato in più occasioni l’esigenza di andare oltre l’attuale “monopolio” della Costa Smeralda. Sarà una rivoluzione da circa 150 milioni di euro. I numeri emergono dall’operazione per la vendita sul mercato finanziario di quote degli investimenti. L'hotel Rosewood, acquisito per 32 milioni di euro, verrà ristrutturato con l’investimento di altri 45-55 milioni. Sarà un 5 stelle lusso e avrà 65 camere, comprese 26 suite, e poi quattro ristoranti, bar a bordo piscina, beach club, strutture termali e ricreative e chi più ne ha più ne metta. L’hotel Le Palme, acquisito per 24 milioni di euro, si trasformerà nel Delano Porto Cervo con una ristrutturazione-ampliamento che costerà anche in questo caso 45-55 milioni di euro. Sarà un cinque stelle trendy destinato a un turismo più giovane, spiegano gli investitori al mercato: avrà 68 camere, un ristorante internazionale, lobby bar, pool bar, beach club, fitness studio.

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