«Un turismo sicuro per ripartire»
di Paolo Ardovino
Al Meeting di Olbia esperti e operatori in diretta streaming: la svolta con una nuova organizzazione
29 novembre 2020
3 MINUTI DI LETTURA
OLBIA. Come da tradizione, ci si attendeva un susseguirsi di relazioni. A cominciare da quella del direttore scientifico del Meeting di Olbia, il docente universitario economista Carlo Marcetti. Invece il convegno, in questa edizione particolare, è diventato un interscambio di opinioni, un lungo e unico discorso «insieme a operatori del settore turistico importanti per tutta l’isola - così il docente universitario Carlo Marcetti -. La percezione di tutti è stata in estrema sintesi che la domanda turistica si sta proprio evolvendo. Pone ulteriori esigenze e anche l’offerta deve in qualche maniera intercettarle e diventare capace di promuovere nuove possibilità».
E intanto, pensando a una ripartenza e a una nuova stagione, i professionisti del turismo hanno posto tre asticelle attorno cui variare i comportamenti aziendali: una prima attorno a una crescita del 15-18%, un’altra per il 20-25%, la terza ipotesi è quella peggiorativa. Lo stato attuale è quello dell’incertezza. «Incertezza riguardo la continuità territoriale in proroga, e incertezza sui trasporti – spiega Carlo Marcetti –, perché il problema non è solo assicurare collegamenti ma anche in che modo. E infine l’incertezza di carattere sanitario». Una cosa è chiara: turismo e sostenibilità è una dicotomia necessaria da imparare, dall'alto lo suggerisce l’Europa e può essere il grande punto forte della Sardegna. «Appena la gente potrà riappropriarsi del tempo libero, si creerà il turismo dei grandi spazi aperti. E l’isola dovrà farsi sentire con un’azione pubblicitaria di recupero delle grandi aree. Non in sostituzione del mare, ma in aggiunta».
Il Meeting. Il convegno è stato trasmesso ieri dai Reef studios in diretta streaming sui social di “Una scuola sarda”, nonostante i problemi di linea causa maltempo. Sul concetto di sostenibilità i primi interventi: quelli dell’ad di Smeralda Holding Mario Ferraro e del presidente del consiglio comunale olbiese Giampiero Mura. «Bisogna pensare a un futuro che non è tra un anno, ma da qui a 2-4 mesi», è l’allarme degli imprenditori in collegamento Giovanni Sanna, Sandro Usai, Massimiliano Cossu e Carlo Gaspa. Tornando a questa estate, solo la seconda metà di luglio e il mese di agosto hanno evitato al turismo sardo di annegare. Lo spiega Paolo Manca di Federalberghi: «Il 2021 sarà difficilissimo. Di solito ad agosto programmiamo già la stagione successiva. Oggi abbiamo vuoti nei trasporti, una marea di operatori non ha certezza e questo azzera la richiesta». Su Google le ricerche sulla Sardegna sono calate dell’80%. «Serve un’organizzazione sanitaria per dare sicurezza». D’accordo tutti. Si uniscono all’appello Francesco Morandi e Antonio Usai, docenti universitari. Si toccano più ambiti con Domenico Mannironi (direttore sanitario Rsa Padru), Tullio Datome (Hotel Gabbiano azzurro) e Fulvio Luise (Sardinia yacht service). Lucio Murru della Geasar prova a fare la voce fuori dal coro: «Gli operatori aerei sono ottimisti per il 2021. Diversi studi parlano di ripresa europea nel 2024, in Sardegna crediamo arrivi prima». Infine, l’attesa per la consegna dei riconoscimenti del premio "Gusto per il turismo" a Gigi Riva, fondazione Barumini, caseificio Pinna e Sardegna 1. L'evento avverrà però il 6 dicembre.
E intanto, pensando a una ripartenza e a una nuova stagione, i professionisti del turismo hanno posto tre asticelle attorno cui variare i comportamenti aziendali: una prima attorno a una crescita del 15-18%, un’altra per il 20-25%, la terza ipotesi è quella peggiorativa. Lo stato attuale è quello dell’incertezza. «Incertezza riguardo la continuità territoriale in proroga, e incertezza sui trasporti – spiega Carlo Marcetti –, perché il problema non è solo assicurare collegamenti ma anche in che modo. E infine l’incertezza di carattere sanitario». Una cosa è chiara: turismo e sostenibilità è una dicotomia necessaria da imparare, dall'alto lo suggerisce l’Europa e può essere il grande punto forte della Sardegna. «Appena la gente potrà riappropriarsi del tempo libero, si creerà il turismo dei grandi spazi aperti. E l’isola dovrà farsi sentire con un’azione pubblicitaria di recupero delle grandi aree. Non in sostituzione del mare, ma in aggiunta».
Il Meeting. Il convegno è stato trasmesso ieri dai Reef studios in diretta streaming sui social di “Una scuola sarda”, nonostante i problemi di linea causa maltempo. Sul concetto di sostenibilità i primi interventi: quelli dell’ad di Smeralda Holding Mario Ferraro e del presidente del consiglio comunale olbiese Giampiero Mura. «Bisogna pensare a un futuro che non è tra un anno, ma da qui a 2-4 mesi», è l’allarme degli imprenditori in collegamento Giovanni Sanna, Sandro Usai, Massimiliano Cossu e Carlo Gaspa. Tornando a questa estate, solo la seconda metà di luglio e il mese di agosto hanno evitato al turismo sardo di annegare. Lo spiega Paolo Manca di Federalberghi: «Il 2021 sarà difficilissimo. Di solito ad agosto programmiamo già la stagione successiva. Oggi abbiamo vuoti nei trasporti, una marea di operatori non ha certezza e questo azzera la richiesta». Su Google le ricerche sulla Sardegna sono calate dell’80%. «Serve un’organizzazione sanitaria per dare sicurezza». D’accordo tutti. Si uniscono all’appello Francesco Morandi e Antonio Usai, docenti universitari. Si toccano più ambiti con Domenico Mannironi (direttore sanitario Rsa Padru), Tullio Datome (Hotel Gabbiano azzurro) e Fulvio Luise (Sardinia yacht service). Lucio Murru della Geasar prova a fare la voce fuori dal coro: «Gli operatori aerei sono ottimisti per il 2021. Diversi studi parlano di ripresa europea nel 2024, in Sardegna crediamo arrivi prima». Infine, l’attesa per la consegna dei riconoscimenti del premio "Gusto per il turismo" a Gigi Riva, fondazione Barumini, caseificio Pinna e Sardegna 1. L'evento avverrà però il 6 dicembre.