La Nuova Sardegna

Olbia

«Auto d’epoca, serve un museo»

di Dario Budroni
«Auto d’epoca, serve un museo»

È il sogno dell’associazione regionale che a Olbia e in Gallura conta tanti appassionati collezionisti  

18 dicembre 2020
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OLBIA. Le coccole dei proprietari sono quotidiane. Ma lasciarle lì, chiuse tra le mura fredde di un garage, è un vero peccato. Le auto e le moto d’epoca dovrebbero finire in uno spazio aperto a tutti. Come funziona per le opere d’arte e i reperti archeologici. Per questo Marcello Scano e Paolo Satta, entrambi dell’Associazione automoto d’epoca Sardegna, da qualche tempo si stanno muovendo per inseguire un sogno: realizzare in città un museo per i veicoli storici. «Il nostro timore è che il patrimonio degli appassionati e dei collezionisti vada un giorno disperso. Purtroppo i giovani, a parte rare eccezioni, oggi non hanno una cultura automobilistica. L’idea è quella di uno spazio espositivo per far conoscere vere e proprie opere d’arte», spiega Marcello Scano, referente per la Gallura dell’associazione.

Casa delle auto. A Olbia e in Gallura sono diversi gli appassionati di veicoli storici. Come Giovanni Tamponi, olbiese, uno che nel garage di casa, nel centro storico, conserva con amore tre antiche auto rimesse a nuovo nel corso dei decenni: una Fiat 509 del 1927 con targa SS 2, una Fiat 501 del 1925 e una Fiat 510 del 1922. Lo stesso Tamponi, nell’intervista pubblicata ieri sulla Nuova Sardegna, ha detto di essere pronto a esporre le sue leggendarie automobili. «In Gallura ci sono delle auto e delle moto davvero interessanti – sottolinea Marcello Scano –. Penso per esempio a quelle di Tamponi. Ma anche alle moto di Maffei, sempre a Olbia. Sono più di cento, molte delle quali davvero rare. Parliamo di un patrimonio che, se non lo si mette in mostra, andrà disperso. Ci piacerebbe quindi creare un’area espositiva, riqualificando anche uno spazio dismesso, con una piccola officina d’epoca. Tutto questo creerebbe anche occupazione e promuoverebbe una nuova cultura automobilistica».

Auto e territorio. L’Associazione automoto d’epoca Sardegna, nel corso degli anni, ha organizzato diversi appuntamenti. Come «Gallura on the road», che per quattro volte ha coinvolto appassionati e collezionisti arrivati anche da oltremare. Per tre volte il raduno ha avuto come base l’hotel Doubletree by Hilton di Olbia, mentre l’ultima volta il resort Janna & Sole di Porto Ottiolu. «I nostri non sono mai stati raduni statici – spiega Scano –. Ogni anno abbiamo studiato un itinerario diverso con l’obiettivo di far conoscere paesi, musei e beni culturali. L’importante è valorizzare sempre l’aspetto culturale del tour. L’ultima edizione è stata organizzata nel 2018 e c’è sicuramente l’idea di riproporre l’iniziativa in futuro, quando finirà la pandemia».

Gli appassionati. Nell’isola sono numerosi i collezionisti. Gli iscritti all’associazione sono circa novecento. Tra loro c’è anche il proprietario di una Vermorel del 1903, che si trova a Sestu, la prima auto arrivata in Sardegna. «C’è un bel movimento. Abbiamo soci anche all’estero – spiega Angelo Melis, il presidente regionale –. E in Gallura ci sono dei grandi appassionati, come Scano, Satta e Tamponi, che un socio fondatore dell’associazione. L’idea di un museo è importante. Anche a Cagliari stiamo cercando di realizzare uno spazio espositivo. Perché noi siamo solo i proprietari temporanei, ma i veicoli, con le loro storie, rimarranno per sempre».

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