La Nuova Sardegna

Olbia

Fondi regionali “pilotati” Il pm chiede il processo

di Marco Bittau
Fondi regionali “pilotati” Il pm chiede il processo

Tra gli 8 indagati l’assessore di Tempio Quargnenti e l’ex sindaco di Palau Pala «Organizzato un sistema illecito per assicurarsi i finanziamenti del bando»

20 dicembre 2020
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OLBIA. «Processate le otto persone coinvolte nell’inchiesta sui finanziamenti regionali per la sistemazione delle strade rurali». La Procura di Cagliari, al termine delle indagini eseguite dalla guardia di finanza di Olbia, al comando del capitano Carlo Lazzari, ha sollecitato il rinvio a giudizio di otto indagati, tra professionisti e pubblici ufficiali, accusati di far parte di un gruppo organizzato che si adoperava per ottenere illecitamente finanziamenti pubblici .

Si tratta della maxi inchiesta denominata “Orsa maggiore” avviata nel 2016 dalle fiamme gialle di Olbia sul bando regionale del Programma di sviluppo rurale 2014-2020, finanziamenti (150mila euro per ciascun progetto) destinati alla sistemazione delle strade rurali a Tempio e Palau. Sono indagati l’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Tempio Francesco Quargnenti, l’ex sindaco di Palau Francesco Pala, i professionisti Sebastiano Cudoni, ingegnere di Olbia, Roberto Soru e Simone Puddu di Terralba, Vanni Fara di Aggius, Davide Careddu di Calangianus e Marco Pancrazi di Capoterra.

Secondo il sostituto procuratore di Cagliari Marco Cocco, gli accertamenti investigativi hanno permesso di ricostruire un sistema basato su uno scambio di influenze utilizzato per ottenere, con largo anticipo rispetto alla pubblicazione, informazioni riservate sul contenuto del bando di gara che prevedeva l’erogazione di 15 milioni di euro per finanziamenti comunitari assegnati dalla Regione Sardegna. In particolare, sempre secondo le accuse, gli indagati avrebbero messo in piedi un sistema per assicurarsi i fondi del bando precedendo gli altri Comuni nella presentazione delle domande e ottenendo quindi l’erogazione del finanziamento a favore dei Comuni di Tempio e Palau.

I professionisti coinvolti si proponevano come “esperti progettisti” in grado di realizzare tutti gli elaborati necessari per la presentazione della domanda garantendo il buon esito dell’operazione. La presentazione della domanda, con il sistema “a sportello”, avrebbe consentito un finanziamento dei progetti in misura del 100% premiando l’ordine cronologico delle domande stesse. Sulla base dei primi riscontri investigativi, la Regione ha preferito sospendere precauzionalmente la procedura concorsuale. Significa che i soldi non sono mai arrivati a destinazione.

Per venire a capo della matassa – visto il sistema ingegnoso che sarebbe stato adottato dagli otto indagati – la guardia di finanza di Olbia per anni ha dovuto lavorare sodo con attività molto articolate. l’inchiesta si basa soprattutto su intercettazioni telefoniche e ambientali, ma tra le altre attività eseguite ci sono esami documentale, analisi di dati, osservazioni e persino pedinamenti che hanno consentito, a seguito dell’esito di perquisizioni delegate, di rafforzare il quadro probatorio. «Il lavoro svolto nel particolare settore della spesa pubblica e sempre sotto la direzione della Procura della Repubblica di Cagliari – spiega la guardia di finanza – ha permesso alla fine di stroncare presunte condotte illecite prima ancora che i fondi fossero erogati, garantendo trasparenza e buon andamento della pubblica amministrazione in un periodo peraltro particolarmente critico caratterizzato dall’emergenza sanitaria in corso».

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