La Nuova Sardegna

Olbia

Piano Mancini ko, il Pd: «Sviluppo edilizio fermo»

di Serena Lullia
Piano Mancini ko, il Pd: «Sviluppo edilizio fermo»

I consiglieri della Coalizione civica preoccupati dopo la bocciatura della Regione «Le zone a rischio idraulico ancora bloccate per anni e il Puc non sarà attuabile»

07 gennaio 2021
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OLBIA. Scelgono di andare oltre la polemica politica. Il Piano Mancini nei sette anni del suo lungo iter, fermato a un passo dalle gare di appalto, ha diviso abbastanza la città. I consiglieri comunali del Partito democratico guardano al futuro dopo la bocciatura del progetto anti-alluvione da parte della Regione. Olbia non ha un piano per la mitigazione del rischio idraulico. E senza le opere di messa in sicurezza lo sviluppo edilizio e anche economico della città rischiano di restare inchiodati. Rino Piccinnu, Antonio Loriga, Patrizia Desole, Ivana Russu, Giorgio Corrias e Amedeo Bacciu ricordano come solo con quegli interventi le zone oggi imprigionate nella siglia Hi4, a elevato rischio idraulico, verranno liberate. «Una città che ancora per molti anni vedrà tutte le zone presenti nel proprio tessuto urbanistico attualmente soggette a rischio idrogeologico totalmente vincolate con la preclusione a qualsiasi tipo di investimento edilizio e con un Puc, tanto acclamato, che però nella sua interezza non potrà mai prendere vita – è il pensiero dei componenti della Coalizione civica e democratica – . Una città che per il prossimo decennio, se mai dovesse bastare, rimarrà economicamente congelata. Non potrà dormire sogni tranquilli al primo accenno di pioggia, una città in costante pericolo per le vite umane».

I consiglieri aspettano di conoscere nel dettaglio le motivazioni con cui lo Svi, il Servizio valutazioni impatti ambientali, ha bocciato il Piano Mancini. Per l’organismo tecnico dell’assessorato regionale all’Ambiente, il progetto di messa in sicurezza con quattro vasche di laminazione, non è compatibile con l’ ambiente. «Sono passati sette anni da quel maledetto giorno che la città non ha dimenticato. Una decisione che segna un ulteriore duro colpo per la nostra comunità – aggiungono i dem –. Olbia allunga ancora di più la sua agonia, che la vedeva ormai a un passo dall’avvio dei lavori delle opere, ritrovandosi invece ancora dentro lungo il "tunnel" di paura e incertezza».

Se lo Svi avesse dato parere positivo al Piano Mancini, la giunta Solinas avrebbe dovuto esprimere un voto favorevole e si sarebbe passati alle gare di appalto. Con il voto contrario si ritorna alla casella iniziale. Il sindaco Settimo Nizzi intende far ripartire l’iter delle autorizzazioni con il piano Technital. Il team di ingegneri guidati da Simone Venturini dovrà trasformare lo studio di fattibilità in un progetto definitivo esecutivo. Dovranno cioè rendere concreta una delle due ipotesi di messa in sicurezza: canale scolmatore di 11 chilometri più una maxi vasca di laminazione a Putzolu o galleria scolmatrice senza vasca ma con una doppia corsia.



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