La Nuova Sardegna

OLBIA. «Dagli ultimi due anni e mezzo circa, le aziende del territorio hanno cominciato a investire in maniera particolare sulla formazione del personale». Poi con l’avvento della pandemia il timore era di subire battute d’arresto sul settore. E invece, «nell’ultimo anno è cresciuto l’interesse nelle attività a dedicare risorse economiche verso il personale». Il resoconto, particolarmente roseo, è di Tore Spinosa, formatore olbiese a contatto con realtà lavorative del tessuto locale e non: «In linea di massima il messaggio che sembra esser stato recepito è che va bene aver un buon prodotto, ma non saperlo comunicare significa perdere molto terreno».

Il settore del management consulting vive un periodo florido, sostiene Spinosa, sul piano nazionale e nel contesto isolano. «Sempre più aziende – spiega – ora comprendono la necessità di aggiornamento costante per aumentare la propria competitività attraverso la formazione di dipendenti e manager. Personalmente, ho quasi quadruplicato il numero di aziende che seguo da quando è sopraggiunta l’emergenza-covid». Capita che si voglia migliorare il modus operandi interno, di dover mediare a conflitti o situazioni di tensione tra il personale; capita, talvolta, di dover intervenire anche nella comunicazione verso l’esterno. E gli errori, spiega Spinosa, e quasi si diverte a elencare esempi e aneddoti, sono tanti: «Ma si parte dalle situazioni più immediate: quando lavoro sul personale mi concentro sull’immagine che i dipendenti danno al cliente. Come porsi, anche come vestirsi, come parlare. L'atteggiamento che incontro maggiormente? Troppa informalità». Al di là dei singoli casi, l'intenzione di Tore Spinosa è di fornire un bilancio recente del settore di formatori e consulenti aziendali, in Sardegna, «assolutamente ottimistico. Le attività hanno sviluppato una nuova sensibilità verso i loro lavoratori».