La Nuova Sardegna

Olbia

Fra tre mesi la maxi pista arrivano i giganti dell’aria

di Giandomenico Mele
Fra tre mesi la maxi pista arrivano i giganti dell’aria

I trecento metri di asfalto in più consentiranno i collegamenti sul lungo raggio Silvio Pes (Geasar): «Potremo raggiungere in modo diretto Cina e Singapore»

11 febbraio 2021
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OLBIA. Una striscia d’asfalto più lunga di 300 metri che farà decollare Olbia nei collegamenti sul lungo raggio con i più importanti aeroporti del mondo. Finiranno il prossimo maggio i lavori di allungamento della pista del Costa Smeralda. Terminata la prima fase, che aveva portato alla chiusura dello scalo fino a metà marzo del 2020, per i lavori di riqualificazione della pista, poi sospesi per circa 3 mesi a causa del Covid, in questi giorni si entra nel vivo per quelli di allungamento. Durante questo periodo, nonostante l’emergenza Covid, non è mai venuta meno l’operatività dello scalo. In attesa dell’apertura del nuovo tratto, sono stati messi fuori esercizio 150 metri della vecchia pista per ragioni di sicurezza. «Dopo la ricostruzione della pista esistente, con tutta l’infrastruttura messa a nuovo, siamo passati ai lavori sull’area esterna, quella tra la vecchia recinzione aeroportuale e la strada statale 125 Orientale sarda – spiega Silvio Pes, ingegnere, responsabile Sviluppo infrastrutture e manutenzione di Geasar –. Si tratta della parte nuova dell’aeroporto, il cui ampliamento riguarda un’area di circa 15 ettari. Qui stiamo realizzando l’allungamento della pista di 300 metri e il nuovo raccordo, dopo di che procederemo alla bitumazione della prima e di quest’ultima zona parallela, lungo la quale gli aeromobili effettuano le manovre di ingresso e uscita dalla pista in fase di decollo e atterraggio, la cosiddetta “taxi way”. Le opere comprendono anche quelle idrauliche, con un sistema di raccolta delle acque meteoriche, con due nuovi canali e un sistema di trattamento degli accumuli di acqua sulla pista prima dello scarico nel Padrongianus».

Giganti dell’aria. Il Costa Smeralda potrà accogliere i Boeing 737, 787 e 777; insieme agli Airbus 319, 320, 330 e 340. Questi aerei allargheranno il cosiddetto range operativo dello scalo di Olbia, che si amplierà da una distanza di 2700 a oltre 3 mila miglia nautiche. Fino ad oggi i mercati potenziali per Olbia si estendevano dalla Scandinavia a Mosca. Ora l’aeroporto potrà essere collegato direttamente con Los Angeles, la Cina e Singapore. Tecnicamente, prescindendo dall’operativo e dall’emergenza sanitaria determinata dal Covid, dall’estate potrebbe essere attivato un collegamento diretto da Olbia per New York o Pechino. «Attraverso questo importante intervento verrà estesa la vita utile della pista e raddoppiata la capacità portante, al fine di poter accogliere qualsiasi aeromobile commerciale attualmente sul mercato – spiega Silvio Pes –. Tecnicamente, al termine dei lavori, sarà possibile incrementare la categoria dell’aeroporto dalla classe D alla categoria E». La differenza non è di una sola lettera: perché il passaggio dagli aeromobili con apertura alare di 52 metri (ad esempio Boeing 757 e 767) a quelli con apertura alare fino a 65 metri (ad esempio Airbus 330 e 340, Boeing 747, 777 e 787) consente di esplorare nuovi mercati ed accogliere passeggeri da altre parti del mondo.

Lunghezza. La pista dello scalo, attualmente di 2.445 metri, sarà allungata, dunque, di 300 metri. I lavori per l’allungamento della pista, che costeranno complessivamente 36 milioni di euro e sono eseguiti dalla Pavimental del gruppo Atlantia, permetteranno alla Geasar, società di gestione dello scalo, di esplorare, quindi, nuovi mercati mondiali. Durante la ricostruzione della pista sono stati riconvertiti gli impianti visivi di assistenza al volo (Avl) in tecnologia led, con un incremento della visibilità, che si traduce in un miglioramento della sicurezza e una sensibile riduzione dei consumi e delle relative emissioni di Co2.

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