«Nessuna truffa, ero sempre in servizio»
di Tiziana Simula
Arzachena, l’ex capo della polizia locale accusato di assenteismo, si difende: «In bermuda per un sopralluogo in spiaggia»
26 febbraio 2021
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ARZACHENA. «Quel giorno che le telecamere mi hanno ripreso mentre timbravo il cartellino in bermuda, ero andato a fare un sopralluogo in spiaggia insieme a un altro collega e ai finanzieri per un servizio di repressione dell’ambulantato selvaggio». In quasi due ore di interrogatorio, l’ex comandante della polizia locale di Arzachena, Andrea Becciu, accusato di assenteismo, si è difeso strenuamente da tutte le accuse fornendo spiegazioni e chiarimenti su ogni episodio contestato. «Per ogni accusa posso dimostrare con documenti e testimoni che stavo lavorando», ha detto, rispondendo alle domande del pubblico ministero Mauro Lavra e del gup Caterina Interlandi.
È stato proprio lui, l’ex comandante, difeso dagli avvocati Elias Vacca e Danilo Mattana, a chiedere di essere interrogato in udienza preliminare, prima che il gup decidesse sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Tempio. A conclusione dell’interrogatorio, il giudice dell’udienza preliminare ha rinviato l’udienza al 10 giugno per la discussione e per la decisione sul rinvio a giudizio.
Il procuratore Gregorio Capasso contesta a Becciu di essersi assentato in maniera ingiustificata durante l’orario di servizio dopo aver timbrato il cartellino, di aver simulato missioni di servizio per giustificare le proprie trasferte personali utilizzando in quelle occasioni i mezzi di lavoro, e diverse altre ipotesi di reato. L’indagine delle fiamme gialle aveva preso il via nell’agosto 2017 ed era stata supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, con l’installazione di telecamere negli uffici e nella sua abitazione e dispositivi Gps sulle auto da lui utilizzate. Dalle indagini era emerso l’utilizzo dei mezzi del comando della polizia locale per fini privati, anche attraverso false missioni di lavoro (nei capi d’imputazione si parla di viaggi a Cagliari, Pirri e Tempio) con trasferte retribuite. Le telecamere installate dai finanzieri lo avevano ripreso mentre strisciava il badge in tenuta da spiaggia. L’ex capo dei vigili, attraverso i suoi difensori, ha sempre rigettato ogni accusa, sostenendo come il lavoro da comandante non potesse essere condotto sempre da dietro una scrivania. Ma anche sul campo, in strada e in spiaggia, spesso impegnato in operazioni in borghese. E di non essere mai stato pagato per gli straordinari, cosa ribadita anche ieri. Secondo le fiamme gialle che per tre mesi avevano controllato ogni suo spostamento attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, Becciu si sarebbe assentato dal lavoro per 27 giorni, tra il 15 agosto e il 24 ottobre 2017.
Diversi i reati contestati: truffa aggravata e continua ai danni del Comune, abuso d’ufficio, falsità ideologica, peculato e corruzione, reato quest’ultimo, di cui deve rispondere con la ristoratrice Chiarina Tali, titolare del ristorante La Rocca: anche per lei, difesa dall’avvocato Gerolamo Orecchioni, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.
È stato proprio lui, l’ex comandante, difeso dagli avvocati Elias Vacca e Danilo Mattana, a chiedere di essere interrogato in udienza preliminare, prima che il gup decidesse sulla richiesta di rinvio a giudizio formulata dalla Procura di Tempio. A conclusione dell’interrogatorio, il giudice dell’udienza preliminare ha rinviato l’udienza al 10 giugno per la discussione e per la decisione sul rinvio a giudizio.
Il procuratore Gregorio Capasso contesta a Becciu di essersi assentato in maniera ingiustificata durante l’orario di servizio dopo aver timbrato il cartellino, di aver simulato missioni di servizio per giustificare le proprie trasferte personali utilizzando in quelle occasioni i mezzi di lavoro, e diverse altre ipotesi di reato. L’indagine delle fiamme gialle aveva preso il via nell’agosto 2017 ed era stata supportata da intercettazioni ambientali e telefoniche, con l’installazione di telecamere negli uffici e nella sua abitazione e dispositivi Gps sulle auto da lui utilizzate. Dalle indagini era emerso l’utilizzo dei mezzi del comando della polizia locale per fini privati, anche attraverso false missioni di lavoro (nei capi d’imputazione si parla di viaggi a Cagliari, Pirri e Tempio) con trasferte retribuite. Le telecamere installate dai finanzieri lo avevano ripreso mentre strisciava il badge in tenuta da spiaggia. L’ex capo dei vigili, attraverso i suoi difensori, ha sempre rigettato ogni accusa, sostenendo come il lavoro da comandante non potesse essere condotto sempre da dietro una scrivania. Ma anche sul campo, in strada e in spiaggia, spesso impegnato in operazioni in borghese. E di non essere mai stato pagato per gli straordinari, cosa ribadita anche ieri. Secondo le fiamme gialle che per tre mesi avevano controllato ogni suo spostamento attraverso intercettazioni ambientali e telefoniche, Becciu si sarebbe assentato dal lavoro per 27 giorni, tra il 15 agosto e il 24 ottobre 2017.
Diversi i reati contestati: truffa aggravata e continua ai danni del Comune, abuso d’ufficio, falsità ideologica, peculato e corruzione, reato quest’ultimo, di cui deve rispondere con la ristoratrice Chiarina Tali, titolare del ristorante La Rocca: anche per lei, difesa dall’avvocato Gerolamo Orecchioni, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio.