Ospedali, le visite si fanno a distanza
L’Assl attiva il sistema tra il Giovanni Paolo II e il Paolo Merlo: i medici ora possono chiedere le consulenze degli specialisti
28 febbraio 2021
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OLBIA. Mancano i medici da distribuire negli ospedali del territorio? Scatta la rivolta ogni volta che si accentra un servizio sanitario, come succede ad esempio all’ospedale della Maddalena? Che fare, allora? L’Ats-Assl di Olbia una soluzione l’ha trovata grazie alle nuove possibilità offerte dalle reti telematiche: consulenze specialistiche a distanza tra ospedali. Il sistema si chiama “Tesi eVisus” – spiega la stessa Assl – , ed è «l'innovativa soluzione - un nuovo dispositivo di ultimissima tecnologia - che in questi giorni ha consentito di avviare il progetto di telemedicina all'ospedale Paolo Merlo», messo in collegamento diretto con l’ospedale di Olbia. Come funziona lo spiega una dettagliata nota diffusa dall’Azienda socio-sanitaria. Attraverso un totem dotato di telecamera ad alta definizione e di impianto audio installato nelle stanze del reparto di Pronto soccorso del Paolo Merlo, gli operatori sanitari dell’ospedale maddalenino possono essere in contatto costante con la stazione di controllo predisposta nel Giovanni Paolo II.
In caso di assenza dello specialista – spiega l’Assl –, i medici da Olbia potranno fornire consulenze immediate ai colleghi in servizio nell’arcipelago. Sono già attive le consulenze di pediatria, chirurgia, cardiologia e dialisi. Ma il servizio di telemedicna, chiarisce l’Assl, In seguito ad accordo con i professionisti, potrà essere esteso anche ad altre specialità.
Attilio Bua, direttore del servizio di emergenza-urgenza, e dunque del pronto soccorso dell'ospedale di Olbia, accoglie il passo in avanti con soddisfazione, anche se ammette che non risolve tutti i problemi. «Questa strumentazione – afferma – crea in tempo reale una sicura connessione tra il presidio maddalenino (Spoke) e il centro hub di Olbia rappresentando una notevole evoluzione dei risultati sanitari garantiti sul territorio. Dopo un primo approccio di emergenza, potersi mettere in contatto da remoto con degli specialisti consente una garanzia diagnostica terapeutica per diversi pazienti. Anche se la telemedicina non potrà sostituire completamente l'attività in presenza del medico, rappresenta comunque un risultato moderno dell'evoluzione sanitaria nel nostro territorio, specie per quelle aree particolarmente svantaggiate come la Maddalena». Soddisfatto anche Gianfranco Fundoni, direttore del servizio Dialisi dell'ospedale olbiese, che di fatto ha inaugurato l’uso della nuova strumentazione. Secondo il medico, grazie al sistema di telemedicina di ultima generazione, ogni volta che si verifica un caso che necessita di una consulenza specialistica non presente al Paolo Merlo, la struttura olbiese «si farà trovare pronta a garantire l'attività e a effettuare, virtualmente, la visita». (r.o.)
In caso di assenza dello specialista – spiega l’Assl –, i medici da Olbia potranno fornire consulenze immediate ai colleghi in servizio nell’arcipelago. Sono già attive le consulenze di pediatria, chirurgia, cardiologia e dialisi. Ma il servizio di telemedicna, chiarisce l’Assl, In seguito ad accordo con i professionisti, potrà essere esteso anche ad altre specialità.
Attilio Bua, direttore del servizio di emergenza-urgenza, e dunque del pronto soccorso dell'ospedale di Olbia, accoglie il passo in avanti con soddisfazione, anche se ammette che non risolve tutti i problemi. «Questa strumentazione – afferma – crea in tempo reale una sicura connessione tra il presidio maddalenino (Spoke) e il centro hub di Olbia rappresentando una notevole evoluzione dei risultati sanitari garantiti sul territorio. Dopo un primo approccio di emergenza, potersi mettere in contatto da remoto con degli specialisti consente una garanzia diagnostica terapeutica per diversi pazienti. Anche se la telemedicina non potrà sostituire completamente l'attività in presenza del medico, rappresenta comunque un risultato moderno dell'evoluzione sanitaria nel nostro territorio, specie per quelle aree particolarmente svantaggiate come la Maddalena». Soddisfatto anche Gianfranco Fundoni, direttore del servizio Dialisi dell'ospedale olbiese, che di fatto ha inaugurato l’uso della nuova strumentazione. Secondo il medico, grazie al sistema di telemedicina di ultima generazione, ogni volta che si verifica un caso che necessita di una consulenza specialistica non presente al Paolo Merlo, la struttura olbiese «si farà trovare pronta a garantire l'attività e a effettuare, virtualmente, la visita». (r.o.)