Alluvione a Olbia, chiesto il rinvio a giudizio per gli ex assessori Careddu e Bacciu
Con loro anche il dirigente Azzena e i tecnici comunali: per il pm conoscevano la situazione dei fiumi ma non hanno provveduto con interventi e demolizioni
OLBIA. Per il pubblico ministero Ilaria Corbelli, gli imputati conoscevano la situazione e avrebbero dovuto adoperarsi per risolverla intervenendo con espropriazioni, demolizioni di opere e case, allargando gli alvei dei fiumi e ripristinando il sistema idrografico e il regolare deflusso delle acque.
Omissioni che si sono tradotte nella richiesta di rinvio a giudizio per l’ex vice sindaco Carlo Careddu, l’ex assessore ai Lavori pubblici Davide Bacciu, il capo dell'ufficio tecnico del Comune Costantino Azzena e altre sei persone tra tecnici, ingegneri e geometri del Comune di Olbia.
L’accusa li ritiene tutti responsabili, a vario titolo e ognuno nel proprio ruolo, di una serie di omissioni relative a progettazioni e lavori nei canali Siligheddu e Gadduresu e nel Rio Ua Niedda che esondarono il 18 novembre 2013, il giorno in cui il ciclone Cleopatra spazzò via, in città, sei vite.
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