La Nuova Sardegna

Olbia

Merci, il porto in crescita briciole al Costa Smeralda

di Giandomenico Mele
Merci, il porto in crescita briciole al Costa Smeralda

Nell’anno del Covid l’aeroporto riduce al minimo numeri che erano già bassi Olbia è il quarto scalo marittimo d’Italia dopo i colossi Genova, Livorno e Salerno

07 aprile 2021
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OLBIA. Un traffico merci dalle due facce. La pandemia ha creato una faglia ancora più profonda che separa le merci che atterrano nell’aeroporto “Costa Smeralda” con i cargo da quelle che sbarcano al porto “Isola Bianca” e al porto industriale “Cocciani” via mare. Se le merci via mare non hanno subito l’effetto recessivo dell’emergenza sanitaria portata dal Covid-19, l’aeroporto ha avuto un drammatico calo delle merci in entrata, i cui numeri erano già deficitari. Solo quello di Olbia, però. Perché l’hub di Cagliari vanta un segno più anche davanti all’emergenza sanitaria.

L’aeroporto. Così la Geasar, società di gestione dell’aeroporto Costa Smeralda, passata di recente a F2I, il più importante fondo infrastrutturale italiano, ha deciso di correre ai ripari. Ha previsto una selezione concorrenziale per l’affidamento in subconcessione di spazi demaniale da dedicare ad attività di spedizione merci aeree. Geasar intende svolgere questa selezione tra gli operatori del settore per gli spazi del terminal merci dello scalo di Olbia, da destinare all’attività di spedizione merci e posta aerea. La procedura avrà a oggetto spazi a uso operativo, comprendenti locali depositi, magazzini, cella frigo, bagni e spogliatoio per circa 360 metri quadri. Più spazi a uso ufficio ed accoglienza pubblico di circa 35 metri quadri. L’affidamento dello spazio verrà disposto sotto la corresponsione di un canone fisso annuo sulla base delle tariffe regolamentate. Le manifestazioni di interesse dovevano pervenire entro il 12 marzo scorso. Un avviso che, in ogni caso, Geasar ha sottolineato essere una indagine di mercato, che non costituisce proposta contrattuale e non la vincola in alcun modo.

I dati. I numeri del traffico merci sull’aeroporto di Olbia nell’anno 2020, quello della pandemia, non sono stati buoni. Lo scalo di Olbia nel 2020 ha fatto registrare 5,77 tonnellate di merci, con un calo del 93,8% sul 2019, contro un calo dei passeggeri che si è attestato sul – 65%. Nel 2019 l’aeroporto di Olbia aveva movimentato 93,49 tonnellate di merci, con una perdita rispetto al 2018 del 38%. Sul traffico merci cargo a farla da padrone in Sardegna è l’aeroporto di Cagliari, che nel 2020 ha movimentato 4.913 tonnellate, con un + 15,5% rispetto al 2019. A dimostrazione che le merci non hanno subito l’impatto della pandemia, anzi i lunghi periodi di chiusura in casa imposti dall’emergenza sanitaria, con i supermercati tra le poche attività commerciali consentite, hanno spesso incrementato la quantità di merci arrivate in Sardegna. Senza dimenticare l’impatto del commercio elettronico, con gli acquisti online che hanno sostituito quelli diretti nei negozi chiusi a causa del lungo lockdown.

I porti. Dati confermati dal grande fermento intorno al traffico delle merci via mare. Il sistema portuale che unisce Olbia, che fa la parte del leone, con Golfo Aranci, costituisce il quarto scalo merci in Italia come volumi di traffico, dopo i colossi Genova, Livorno e Salerno. Secondo i dati forniti da Assoporti, nel 2019 a Olbia sono state movimentate 5 milioni 446mila tonnellate di merci, alle quali si devono aggiungere le 162mila di Golfo Aranci. Per quanto riguarda invece il numero di unità Ro-Ro sbarcate e imbarcate sempre nel 2019, sono state 257.366 quelle di Olbia e 12.567 quelle di Golfo Aranci. Numeri che confermano il primato in Sardegna e la posizione strategica del sistema portuale Olbia-Golfo Aranci, nel quale transitano il 72,34% dei passeggeri e il 72,87% del traffico Ro-Ro dell’intera Isola.



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