Olbia Lng: «Puntiamo all’autonomia energetica»
Fa discutere il progetto per la costruzione a Cala Saccaia di un deposito di gas naturale liquefatto
07 aprile 2021
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OLBIA. «Abbiamo un progetto vasto e ambizioso: rendere Olbia, Gallura e Sardegna totalmente autonome energeticamente, in equilibrio con l’ambiente e fossil free entro il 2050». Così Antonio Nicotra, uno dei soci della Olbia Lng terminal srl che ha depositato il progetto e avviato la procedura di autorizzazione per la costruzione di un deposito di gas naturale liquefatto a Cala Saccaia, nella zona industriale. Un progetto inevitabilmente destinato a far discutere.
«Il progetto di autonomia energetica – aggiunge Nicostra – sarà realizzato ripulendo le città dai rifiuti e dagli scarti organici e le campagne dalle sterpaglie abbandonate che intasano canali e rischiano di incendiarsi. Tutta questa biomassa, e sono milioni di tonnellate, dovrà essere convertita in biogas con impianti di de-compostaggio e fermentazione a biogas, simili a quello del Cipnes a Spiritu Santu, in ogni comune della Gallura e della Sardegna. In rete si immetterà il bio-metano e serviranno la dorsale e le centrali a gas. «A quel punto – ancora Antonio Nicostra – i terminali di Gnl a Olbia e altrove non importeranno più gas fossile, interrompendo quel flusso di navi metaniere nei porti. Nel caso del porto di Olbia, il traffico sarà limitato a un massimo di due o tre metaniere al mese. Non certo un traffico caotico». «I terminali – conclude il contitolare di Olbia Lng terminal – produrranno gas liquefatto per lo stoccaggio strategico di energia, bunkeraggio navale e rifornimento di Lng ai treni e a tutti gli altri mezzi di trasporto pesante di terra. Per questo dico che il progetto Lng terminal di Olbia è solo la punta di diamante di un piano per l’autonomia energetica della Sardegna con una fonte di energia pulita in equilibrio con l’ambiente e a emissioni zero di gas serra. Il progetto è in fase di finalizzazione con le autorità competenti; non appena finalizzato sarà presentato pubblicamente per una condivisione democratica».
«Il progetto di autonomia energetica – aggiunge Nicostra – sarà realizzato ripulendo le città dai rifiuti e dagli scarti organici e le campagne dalle sterpaglie abbandonate che intasano canali e rischiano di incendiarsi. Tutta questa biomassa, e sono milioni di tonnellate, dovrà essere convertita in biogas con impianti di de-compostaggio e fermentazione a biogas, simili a quello del Cipnes a Spiritu Santu, in ogni comune della Gallura e della Sardegna. In rete si immetterà il bio-metano e serviranno la dorsale e le centrali a gas. «A quel punto – ancora Antonio Nicostra – i terminali di Gnl a Olbia e altrove non importeranno più gas fossile, interrompendo quel flusso di navi metaniere nei porti. Nel caso del porto di Olbia, il traffico sarà limitato a un massimo di due o tre metaniere al mese. Non certo un traffico caotico». «I terminali – conclude il contitolare di Olbia Lng terminal – produrranno gas liquefatto per lo stoccaggio strategico di energia, bunkeraggio navale e rifornimento di Lng ai treni e a tutti gli altri mezzi di trasporto pesante di terra. Per questo dico che il progetto Lng terminal di Olbia è solo la punta di diamante di un piano per l’autonomia energetica della Sardegna con una fonte di energia pulita in equilibrio con l’ambiente e a emissioni zero di gas serra. Il progetto è in fase di finalizzazione con le autorità competenti; non appena finalizzato sarà presentato pubblicamente per una condivisione democratica».