La Nuova Sardegna

Olbia

Un giovane filosofo alla guida di tre parrocchie

di Giuseppe Pulina
Un giovane filosofo alla guida di tre parrocchie

Don Giorgio Diana, nuovo canonico della cattedrale di Tempio, è stato ordinato presbitero nel 2018

17 aprile 2021
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TEMPIO . È stato ordinato presbitero nell’aprile del 2018. Da allora sono trascorsi giusto tre anni. Un piccolo scorcio di carriera sacerdotale che ha visto uno dei parroci più giovani della Sardegna diventare canonico della cattedrale di Tempio. Chi lo conosce sa che don Giorgio Diana è uno che non ama la ribalta e che è solito schermirsi per non dare nell’occhio. Cosa che gli riuscirà più difficile fare ora che ha assunto il titolo di canonico parroco ad tempus della cattedrale e delle altre due parrocchie tempiesi di San Giuseppe e del sacro Cuore. “Ad tempus”, certo, ma non per questo meno complicata, considerata la concentrazione di impegni che il nuovo incarico affidatogli dal vescovo Sanguinetti comporta. Al nuovo canonico tornerà utilissima l’esperienza di amministratore parrocchiale svolta sino a pochi giorni fa. Grazie a questa, ha avuto modo di testare la realtà con cui dovrà misurare il suo impegno di guida pastorale. Potrà giovarsi anche della sua estrazione generazionale. Don Giorgio è un prete preparato (cosa che tutti riconoscono) e giovane. Ancor prima che diventasse sacerdote nella sua Luras, la sua fama, se così si può dire, lo aveva già preceduto. A Roma si era dimostrato un allievo brillante negli studi di filosofia e teologia che sono propedeutici al sacerdozio e che don Diana ha coltivato con la passione che si addice solo ai veri intellettuali. Una prima “missione” gli è stata assegnata dal sindaco della città, Gianni Addis, che, congratulandosi per la nomina, si è detto sicuro che la figura del canonico lurese sarà «un punto di riferimento certo per tutta la comunità cittadina tanto duramente colpita, soprattutto oggi, in tempo di pandemia, per gli ammalati, le persone che soffrono, gli indigenti e tutti coloro che necessitano di una parola di conforto e aiuto».

Diplomatosi al Classico del liceo “Dettori”, cultore sin da ginnasiale delle lingue classiche e della filosofia, don Giorgio aveva iniziato a conoscere la storia di Tempio e della Gallura, scrivendo uno dei capitoli del libro che racconta la plurisecolare storia della scuola fondata nel Seicento dai padri scolopi. Seguì diversi seminari e frequentò anche le lezioni di Tomaso Panu, allora già in pensione. Seminarista acuto e molto versato negli studi delle lingue antiche, senza esitare nella scelta, fece suo il capitolo sulla storia degli scolopi in Gallura. Un capitolo scritto con un rigore metodologico e una passione che già da allora dicevano molto della strada che don Giorgio avrebbe poi seguito.

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