La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, i consiglieri di minoranza abbandonano la commissione Lavori pubblici per protesta

Olbia, i consiglieri di minoranza abbandonano la commissione Lavori pubblici per protesta

Amedeo Bacciu e Davide Bacciu: «In cinque anni solo dieci riunioni. Veniamo convocati per le colonnine elettriche ma mai un incontro per piste ciclabili, ztl e limite di velocità a 30 km orari»

11 maggio 2021
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OLBIA. Nella classifica delle commissioni consiliari più pigre del Comune, quella ai Lavori pubblici di sicuro vince il premio. Solo una decina di riunioni in cinque anni di mandato.

Le commissioni sono dei "consigli comunali in miniatura", formati da componenti di maggioranza e opposizione, A loro spetta di esaminare e discutere preventivamente i temi che poi verranno portati in aula. 

«Nella mattina di oggi, 11 maggio, non abbiamo partecipato alla commissione Lavori in pubblici in segno di protesta - dicono i consiglieri di opposizione, Amedeo Bacciu e Davide Bacciu -. All'ordine del giorno c'era un argomento accessorio, la concessione di un diritto di superficie per una cabina elettrica a servizio delle colonnine di ricarica elettrica. La commissione negli ultimi anni si è riunita si e no una decina di volte, alternando 3 presidenti e vari commissari, senza che nessuno di loro sia mai riuscito ad avviare un lavoro continuo e proficuo, avvilendo di fatto la sua importanza e la sua funzione». 

I due commissari di opposizione ricordano come invece, su temi fondamentali per la città come piste ciclabili e zone 30 non sia stata fatta una sola riunione. «Ci chiediamo per quale motivo coinvolgerci su un tema così “accessorio” come questo, mentre durante questi cinque anni, sebbene la Commissione ne avesse competenza, non siamo stati mai cercati su argomenti importanti per lo sviluppo della città - proseguono Amedeo Baccou e Davide Bacciu -. Vedi il caso Ztl, il limite dei 30km/h, piste ciclabili, mobilità sostenibile e lavori pubblici in genere. Non discutiamo della bontà degli argomenti, ma del metodo».

Le minoranze ricordano che la mancanza di confronto sia una occasione sprecata per la città. «Visti i risultati disastrosi ormai evidenti da tutti i cittadini, avremo senza dubbio potuto dare il nostro contributo e proporre dei correttivi appropriati - concludono -, invece ci troviamo a parlare di centinaia debiti fuori bilancio per le multe della Ztl annullate, di interventi di riqualificazione urbana che di green hanno ben poco, di piste ciclabili inutilizzate e di un limite di 30 chilometri orari in tutta la città per vestirsi da grande città d’Europa, quando invece per diventare una grande città, serve come base il dialogo con i cittadini e con i suoi rappresentanti eletti. Cosa mai avvenuta in questi cinque anni». (Serena Lullia)

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