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Olbia

Cannigione, il Comune: «Pilastri abusivi, vanno rimossi»

Cannigione, il Comune: «Pilastri abusivi, vanno rimossi»

Ordinanza di rimozione delle strutture sul mare realizzate abusivamente 

17 maggio 2021
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ARZACHENA. Novanta giorni di tempo. Entro questo termine, i pilastri comparsi sul mare di Cannigione ai primi di marzo dovranno essere demoliti e rimossi. Lo impone l’ordinanza del dirigente del settore antibusivismo del Comune di Arzachena, Mario Chiodino.

Il provvedimento del 10 maggio, pubblicato nell’albo pretorio comunale, è indirizzato alla società titolare, la Pontile Golfo di Arzachena srl, al direttore dei lavori e all’impresa costruttrice. Secondo gli accertamenti dell’ufficio antiabusi, i pilastri, che avrebbero dovuto sostenere una piattaforma-solarium sul mare con zona tavolini, sono stati costruiti in maniera difforme rispetto al progetto.

Il caso è emerso due mesi fa. La scoperta dei pilastri collocati in mare, vicino alla spiaggia di Cannigione, in area sottoposta a vincolo paesaggistico, è stata segnalata sui social da diversi cittadini. Molti i commenti stupiti per la presenza dei 18 plinti in cemento armato affioranti dall’acqua. Molte anche le richieste di verifica della regolarità. Le segnalazioni sono state raccolte dal Comune che ha disposto verifiche. Nel giro di pochi giorni, è arrivata l’ordinanza di sospensione dei lavori, alla quale la società si è opposta con una richiesta di revoca del provvedimento, che è stata rigettata.

Il Comune aveva accertato che il Suape aveva rilasciato il permesso per realizzare la piattaforma sul mare il 28 ottobre 2019. Ma non essendo stato comunicato l’inizio dei lavori ed essendo trascorso più di un anno, il titolo edilizio era da considerare decaduto.

L’ordinanza di demolizione, firmata nei giorni scorsi, indica comunque una serie di difformità tra quanto realizzato e quanto indicato nel progetto: distanze tra i pilastri non rispettate, diametro dei pilastri di 20 centimetri più grande di quanto autorizzato, la presenza di ferri di armatura pronti per una gettata di calcestruzzo non prevista.

Per l’ufficio comunale anti abusi ce n’è abbastanza per stabilire che i pilastri sono stati realizzati in totale difformità rispetto al progetto. Dunque, scatta l’ordinanza di eliminare i pilastri entro tre mesi. Il provvedimento è stato inviato anche alla Regione e alle forze dell’ordine.

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