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IL DIVIETO  

Olbia: stop a kayak, sup e barche a remi sul nuovo lugomare. La Capitaneria: «L'area non è sicura, forse più avanti»

di Serena Lullia
Olbia: stop a kayak, sup e barche a remi sul nuovo lugomare. La Capitaneria: «L'area non è sicura, forse più avanti»

Il direttore marittimo: «Elenco lunghissimo di strutture di sicurezza mancanti, ma la competenza è di altre amministrazioni»

10 giugno 2021
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OLBIA. Sup, kayak e barchette a remi potranno ricomparire nello specchio acqueo sul lungomare quando l’area sarà messa in sicurezza. Al momento la nuova passeggiata non è sicura. La capitaneria di porto difende l’ordinanza che vieta le passeggiate sulle onde con mezzi non a motore. Anche il sindaco Settimo Nizzi la loda ma con motivazioni diverse.

«Si tratta di una ordinanza transitoria – spiega il direttore marittimo del nord Sardegna Giovanni Canu –. Il lungomare non era stato pensato per quegli usi. Noi dobbiamo disciplinare la sicurezza e l’uso di quell’area per quella che è la realizzazione attuale». Il numero uno della Capitaneria spiega anche di aver dovuto mettere il turbo alla preparazione dell’ordinanza per disciplinare comportamenti che rischiavano di diventare pericolosi. «Abbiamo visto gente arrivare con il sup o con la barchetta a remi e pretendere di fare l’aperitivo in mare – aggiunge Canu –, che può essere anche bellissimo ma pericoloso. In questo momento l’area del lungomare non ha le strutture necessarie a garantire la sicurezza. Inoltre le attività commerciali che insistono su quella zona non sono autorizzate ai sensi del codice della navigazione. Per erogare determinati servizi bisogna essere iscritti a un albo di professionisti. Non è che siccome davanti si ha un pezzettino di mare si può fare quello che si vuole. Se in futuro verranno realizzate le opere per garantire la sicurezza sarò il primo a modificare l’ordinanza».

Su cosa manchi al nuovo lungomare fresco di inaugurazione sotto il profilo della sicurezza, il direttore marittimo non fornisce dettagli. «L’elenco è lunghissimo – dribbla con eleganza istituzionale Canu –, ma sono questioni di competenza di altre amministrazioni. A noi spetta disciplinare la sicurezza a mare e lo abbiamo fatto. Al momento non posso permettermi di mettere a repentaglio nemmeno una vita. Quindi per tutelare quella vita chiedo a tutti quanti di stringere un pochino, non stiamo impedendo chissà che cosa».

Il sindaco plaude all’ordinanza. «È giusta, sono contento che l'abbiano fatta. C'è mezzo metro d'acqua ed è tutto fango. Se uno cade lì non riesce più a venirne fuori. Quando sarà tutto pulito e dragato, si vedrà. Le ringhiere? Non le mettiamo. Non ci sono neanche al molo Bosazza e al molo Brin, eppure l'acqua è molto più alta. E non ci sono neanche le scalette per tornare su, sul lungomare sì».


 

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