Operatori nautici contro il Parco
A La Maddalena 40 ditte di noleggio con conducente: vantaggi per chi arriva da fuori, noi penalizzati
30 giugno 2021
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LA MADDALENA. L' associazione “Comparto Nautico di La Maddalena” lancia l’allarme. Le 40 imprese del settore nautico del noleggio di imbarcazioni con conducente, locazione e diving, chiedono parità di trattamento e rispetto dei loro diritto di lavoratori. Insieme dal 2020, «la necessità di associarsi è stata dettata dall'insostenibile clima discriminatorio che da alcuni anni subisce il nostro comparto. Ottusità degli amministratori pubblici e dilagare dell'abusivismo rendono molto difficoltosa la nostra operatività. A causa del dilagare dell'abusivismo incontrollato e, dell'assurda e per noi discriminatoria normativa che consente a qualunque diportista privato (senza titoli) di effettuare il noleggio occasionale per ben 42 uscite stagionali anche in barba alle norme di sicurezza, stiamo vivendo una pericolosa recessione col rischio di chiusura delle attività. Schiacciati da questo meccanismo sleale siamo ormai stanchi di subire pesanti umiliazioni voluta dalla liberalizzazione selvaggia. Ma siamo anche indignati dal continuo assalto indiscriminato del nostro parco. L' arcipelago è diventato da tempo il mare dei furbetti».
L’associazione denuncia la presenza di operatori nautici abusivi e di migliaia di natanti che deturpano l’arcipelago. «Abbiamo deciso di unire le forze e alzare la voce per fare valere i nostri diritti e per fare accogliere le nostre reiterate richieste sino ad oggi inascoltate. Vogliamo che venga riconosciuto il diritto al lavoro anche per le nostre piccole ma importanti imprese. Ditte che rispettano le normative, che pagano regolarmente i contributi e il personale impiegato per la stagione. Purtroppo, dobbiamo sottolineare, con forza, che a tutt'oggi non abbiamo avuto ancora nessuna tutela da parte delle istituzioni locali. Sono sorde e insensibili. Ignorano le problematiche del nostro settore e si rifiutano di trovare soluzioni per agevolare il nostro lavoro. Comune e Parco, in tutti questi anni, non hanno mai tutelato i nostri diritti e il nostro laborioso operato. Non hanno messo in atto nessun provvedimento a protezione delle nostre attività. Oggi, per noi residenti, ci sono solo vincoli, divieti e restrizioni».
Gli operatori puntano il dito contro l’abusivismo e la mancanza di controlli. «Nessun vantaggio per chi vive e opera in piena regola alla Maddalena. Per le centinaia di operatori, veri e fasulli, che arrivano dalla costa dirimpettaia e dalla penisola, l'arcipelago è "terra di conquista". L'abusivismo e il noleggio occasionale sfuggono al filtro dei vincoli e delle regole che noi dobbiamo rispettare. Così facendo, il nostro settore rischia il tracollo definitivo. Con il Parco abbiamo avviato con speranza, un dialogo. Dopo mesi di trattative e promesse non abbiamo ottenuto nulla. Un rifiuto netto a ogni nostra richiesta o proposta operativa. Abbiamo trovato un muro di gomma, insensibile alle istanze di noi operatori locali, i più interessati alla difesa della nostra risorsa primaria: il patrimonio ambientale. Un bene che tuteliamo da sempre e su cui vigiliamo con il nostro lavoro.
L’associazione denuncia la presenza di operatori nautici abusivi e di migliaia di natanti che deturpano l’arcipelago. «Abbiamo deciso di unire le forze e alzare la voce per fare valere i nostri diritti e per fare accogliere le nostre reiterate richieste sino ad oggi inascoltate. Vogliamo che venga riconosciuto il diritto al lavoro anche per le nostre piccole ma importanti imprese. Ditte che rispettano le normative, che pagano regolarmente i contributi e il personale impiegato per la stagione. Purtroppo, dobbiamo sottolineare, con forza, che a tutt'oggi non abbiamo avuto ancora nessuna tutela da parte delle istituzioni locali. Sono sorde e insensibili. Ignorano le problematiche del nostro settore e si rifiutano di trovare soluzioni per agevolare il nostro lavoro. Comune e Parco, in tutti questi anni, non hanno mai tutelato i nostri diritti e il nostro laborioso operato. Non hanno messo in atto nessun provvedimento a protezione delle nostre attività. Oggi, per noi residenti, ci sono solo vincoli, divieti e restrizioni».
Gli operatori puntano il dito contro l’abusivismo e la mancanza di controlli. «Nessun vantaggio per chi vive e opera in piena regola alla Maddalena. Per le centinaia di operatori, veri e fasulli, che arrivano dalla costa dirimpettaia e dalla penisola, l'arcipelago è "terra di conquista". L'abusivismo e il noleggio occasionale sfuggono al filtro dei vincoli e delle regole che noi dobbiamo rispettare. Così facendo, il nostro settore rischia il tracollo definitivo. Con il Parco abbiamo avviato con speranza, un dialogo. Dopo mesi di trattative e promesse non abbiamo ottenuto nulla. Un rifiuto netto a ogni nostra richiesta o proposta operativa. Abbiamo trovato un muro di gomma, insensibile alle istanze di noi operatori locali, i più interessati alla difesa della nostra risorsa primaria: il patrimonio ambientale. Un bene che tuteliamo da sempre e su cui vigiliamo con il nostro lavoro.