La Nuova Sardegna

Olbia

Comunali a Olbia, Nizzi: «Allegro e simpatico, ma soprattutto sono un uomo leale»

Serena Lullia
Il sindaco uscente Settimo Nizzi
Il sindaco uscente Settimo Nizzi

Il sindaco uscente ricandidato si racconta: il diploma di ragioniere, l'università e la politica da oltre 20 anni

18 settembre 2021
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OLBIA. Della parlata gallurese ne ha fatto un tratto distintivo al punto da non rinunciare mai a una battuta nella lingua locale anche negli incontri istituzionali o in consiglio comunale.

Settimo Nizzi, 64 anni, in città è lu sindacu, per molti più semplicemente Settimo o Settimeddu. «Mi viene naturale parlare in gallurese, non lo faccio per darmi un tono o per sembrare simpatico – dice –. Lo sento mio. Poi parlare in dialetto rimarca il senso di appartenenza a un territorio, che credo sia una cosa bellissima».

Nato a Olbia «in via Roma 32 dove sono cresciuto. D’estate andavamo a San Pantaleo perché mamma era di lì», si diploma all’istituto tecnico Attilio Deffenu, «sono ragionier Nizzi». Studia poi all’università di Sassari dove si laurea in Medicina e prende la specializzazione in Ortopedia. Primo cittadino con il simbolo di Forza Italia per quattro mandati, ora in corsa per il quinto, deputato sempre sotto il vessillo azzurro, presidente del Consorzio industriale, una ambizione da presidente della Regione per adesso solo congelata. Ma anche ortopedico, medico di base, padre.

Nizzi è sulla scena politica dal 1997 quando, con la benedizione di Silvio Berlusconi, verso il quale ancora oggi nutre una ammirazione inossidabile e un’ amicizia granitica, indossa per la prima volta la fascia tricolore. Il suo modo di fare deciso, dittatoriale e arrogante per i suoi oppositori, lo portano a diventare leader del centrodestra cittadino. .

Da allora sono passati 24 anni, la sua esperienza politica è cresciuta, ha conquistato la fama di “uomo del fare” e non ha mai rinunciato a esercitare la professione di medico. «La mattina presto vado in ambulatorio, poi in Comune a oltranza», spiega la sua giornata tipo. «Il mio più grande pregio? È essere una persona leale – conclude Nizzi –. Il peggior difetto invece, e di questo me ne rammarico, è avere dedicato sempre poco tempo alla famiglia e agli amici». Chiamato a definirsi con due aggettivi non ha dubbi: simpatico e allegro. 

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