La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, tra turisti tedeschi e Sardegna è grande amore

di Giandomenico Mele
Olbia, tra turisti tedeschi e Sardegna è grande amore

Il ricercatore Dirk Schmücker: «Dalla Germania i flussi più numerosi, ma l’isola deve offrire di più»

29 settembre 2021
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OLBIA. La Germania resta il più importante mercato turistico per la Sardegna. I turisti tedeschi che sbarcano nell’isola sono i più numerosi tra quelli provenienti dalle nazioni europee. La stagione appena trascorsa, con l’inversione di tendenza e il boom di turismo dall’Italia, non deve far perdere di vista il fatto che i tedeschi torneranno.

Nel 2019, secondo i dati del Sired, il sistema informatico della Regione, sono stati 458 mila gli arrivi e 2 milioni 250 mila la somma di presenze dalla Germania. Di gran lunga il Paese che ha portato più turisti in Sardegna. Poi il Covid. La rivoluzione del mercato turistico. I tedeschi continueranno ad arrivare nell’Isola? La concorrenza è ancora più forte, per questo si deve lavorare. Proprio di previsioni sul mercato turistico tedesco parlerà questo pomeriggio a Olbia, Dirk Schmücker, vice direttore del German Institute fur Tourism Research, un’istituzione che in Germania gode di grandissima influenza. Parteciperà come relatore al webinar “Germania anno zero – Disegnare nuovi modelli turistici per la destinazione Sardegna”, primo appuntamento di Sardinia Tourism Call2Action, l’appuntamento sul turismo organizzato dalla Geasar, la società di gestione dell’aeroporto di Olbia, insieme all’assessorato regionale al Turismo. «Sui flussi turistici dalla Germania possiamo certamente dire che l’anno in corso è stato migliore del 2020, ma dobbiamo aspettare per avere dati puntuali – spiega Dirk Schmücker -. Secondo le nostre previsioni la normalizzazione del dopo Covid sarà graduale, pensiamo che nel biennio 2023-2024 si potranno raggiungere i numeri del 2019, l’anno precedente l’insorgere della pandemia».

Sostenibilità. Uno dei punti chiave della nuova concezione di viaggio del turista tedesco, dopo l’arrivo del Coronavirus, è quello della sostenibilità. Destinazioni che abbiano un occhio di riguardo per l’ambiente, meno inquinamento e una visione di vacanza più green. Questo vuol dire che la Sardegna deve valorizzare il segmento di turismo che prevede l’alternativa al modello sole e mare. «Sul turismo balneare low cost i competitors dell’Italia sono Grecia, Turchia, Baleari, che sono mete più economiche e dunque maggiormente attrattive per quel tipo di offerta – spiega lo studioso tedesco -. La Sardegna deve guardare soprattutto al segmento più alto spendente, qui può giocare un ruolo nel Mediterraneo con vacanze più lunghe, sempre più legate al concetto di qualità e sostenibilità. Prevediamo che l’anno prossimo il picco di presenze sarà anche superiore a quello di quest’anno, c’è una ripresa ma il Covid ha azzerato tutti i trend di vacanza consolidati. Dovete puntare su segmenti diversi, legati al cibo, al turismo attivo, natura e cultura saranno sempre più richieste».

Dirk Schmücker introduce poi un elemento nuovo, che in Germania rappresenta un importante fattore di scelta. Si tratta della connessione, intesa però come il rapporto che la destinazione sa instaurare a livello quasi empatico con il turista. «Tutto quell’insieme di situazioni e relazioni che fanno sì che un turista scelga la Sardegna perché si sente bene in quel territorio, costruisce un network di rapporti con le persone, viene riconosciuta dai tedeschi come una destinazione ricca di contenuti – sottolinea il vice direttore del German Institute fur Tourism Research -. Ai tedeschi non piace solo il cibo, il concetto di longevità e la qualità della vita in Sardegna. Piace anche la lingua, chiedono un inglese base nelle strutture, ma poi gli piace comunicare in italiano. Parlare la vostra lingua». La base per instaurare quelle relazioni umane che faranno la differenza nella scelta della vacanza futura.
 

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