La Nuova Sardegna

Olbia

LA CELEBRAZIONE 

Avis Olbia 50 anni di storia e una missione senza fine

Avis Olbia 50 anni di storia e una missione senza fine

OLBIA. Mezzo secolo. Era il 1971 quando la sezione olbiese dell’Avis vide la luce e cinquant’anni dopo l’associazione di volontariato al servizio dei donatori di sangue celebra la sua storia. Lo ha...

21 dicembre 2021
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OLBIA. Mezzo secolo. Era il 1971 quando la sezione olbiese dell’Avis vide la luce e cinquant’anni dopo l’associazione di volontariato al servizio dei donatori di sangue celebra la sua storia. Lo ha fatto con una messa solenne e riunendo autorità e rappresentanti politici locali, con una grande cerimonia tenutasi nei locali ex Audi attigui all’hub vaccinale sulla ss125.

Un momento per fare il punto sul grande operato dei volontari in cinquant’anni di attività, per sensibilizzare ulteriormente sulla donazione; l’emergenza legata la sangue, nell’isola, è sempre attuale e la richiesta è alta. A officiare la messa è stato il vescovo della diocesi di Tempio-Ampurias, monsignor Sebastiano Sanguinetti, di fronte a una platea che ha visto presenti anche le delegazioni di associazioni di volontariato analoghe dal resto della Sardegna, dalla Corsica e dall’Albania. L’attuale presidente dell’Avis di Olbia, Gavino Murrighile, è intervenuto per ricordare «il grande merito di un’associazione che da tempo dà vita e speranza nella sua missione così importante, che è quella della raccolta del sangue».

Ma l’occasione è stata ghiotta anche per ricordare alcune lacune sanitarie che ostacolano l’operato dei volontari. Lo stesso Murrighile è più volte intervenuto pubblicamente negli ultimi mesi per ribadire la carenza di personale medico e la totale assenza di un’autoemoteca fissa a Olbia. Durante l’attività di sensibilizzazione intrapresa quest’anno, dove sono state coinvolte le forze dell'ordine e alcune società sportive cittadine, delle giornate di campagne di raccolta in programma sono saltate proprio per l’indisponibilità del mezzo. «La politica dia risposte», l’invito espresso dal numero uno dell’Avis anche durante il cinquantennale. La prima risposta è stata del sindaco Settimo Nizzi che, facendo riferimento alla nuova riforma sanitaria pronta per la prima metà di gennaio, «la speranza è di riuscire ad avere a disposizione una nostra autoemoteca». (p.a.)

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