La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia: non si trovano camerieri, c'è anche chi pensa ai robot

Paolo Ardovino
Olbia: non si trovano camerieri, c'è anche chi pensa ai robot

Coro unanime degli operatori: «Situazione critica, molti si tirano indietro»

18 aprile 2022
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OLBIA. Stavolta la caduta rischia di essere molto più rovinosa. Perché l’anno scorso si partiva tutti penalizzati dal forte ritardo e dall’incertezza legata alla pandemia ma ora che il peggio è passato ci si ritrova con lo stesso problema: la grave carenza di personale. Anche a Olbia bar e ristoranti si sentono in grande ritardo in vista della stagione estiva. «Una situazione critica generalizzata», commentano. E ciò conferma quel che era già emerso nel Talent day di Fipe Confcommercio di due settimane fa. Tante aziende a caccia di lavoratori, pochissime mani alzate.

All'asta. Più che una critica, una richiesta di aiuto. «Io sono alla rincorsa di nuovi dipendenti da febbraio», ride Cristian Feroleto, titolare di Disizos Sardos in via Giacomo Pala, a pochi passi dalla vecchia stazione ferroviaria, con il telefono tra orecchio e spalla mentre a fine servizio lava le pentole. «Manca proprio la manodopera. Il lavapiatti è un ruolo semplice, eppure una figura difficile da trovare. La voglia di lavoro c’è, ci si tira indietro al momento della richiesta. Non do la colpa solo ai candidati, probabilmente qualcosa non va in tutto il sistema». In vista di questa stagione estiva e sulla base dell’esperienza della scorsa, la ricerca del dipendente diventa un’asta: «Si decide dove lavorare in base al miglior offerente». Con l’acqua che scorre, commenta un po’ sarcastico e un po’ serio: «Ho già valutato i preventivi per acquistare robot-camerieri».

«Non siamo i cattivi». Il Kult è uno dei principali locali della movida del corso Umberto, di fronte alla biblioteca Simpliciana. Ma per ora riesce ad aprire a mezzo servizio. Colazioni e pranzi esclusi. Così il titolare Giampaolo Porcu: «Cerco da due mesi persone formate o da formare per aprire di mattina, ancora niente». In mattinata al centro mancano all’appello diverse attività mentre i turisti ci sono già. «La carenza di personale abbassa la qualità e i servizi stessi che si possono offrire – commenta –. La politica ragiona sul lavoro ancora come se parlasse a una generazione fa. Serve far riscoprire questo mestiere». E l'alternanza scuola-lavoro, dice, «andrebbe fatta in questo periodo, che senso ha portarci gli studenti a gennaio o febbraio?». I dipendenti non ci sono perché la paga è scarsa: è l’accusa diffusa. «Noi non siamo i cattivi di turno. Sfruttamento e scarsi stipendi sono le eccezioni, non la regola, anche a condizioni normali si fa fatica a trovare lavoratori».

La ricerca. «Io ho potuto fare una scelta e sono riuscito a tenere parte del personale per tutto l’anno, quindi ora non ho tante figure da dover ricercare. Ma è il mio caso, non può essere la soluzione per tutti», afferma Marco Mura della trattoria Terra Nostra che affaccia sulla rinnovata piazza Crispi. «C’è difficoltà a trovare sia figure primarie che secondarie». Lo scorso 31 marzo ha partecipato al Talent day insieme ad altre attività. L’entusiasmo c’era, mancavano i pretendenti. Anche Mura ha raccolto pochi curriculum: «I professionisti, inoltre, probabilmente sono già sotto contratto. Rimangono i giovanissimi alla prima esperienza».

Settore impegnativo. Un po’ si sente l’eco delle dichiarazioni dello chef televisivo Alessandro Borghese che in questi giorni stanno facendo parlare e discutere parecchio. Chi vuole un impiego, richiede salari oggettivamente alti e poche ore di lavoro. «È un problema che coinvolge tutti – conferma Giuseppe Diana, nuovo proprietario del bar pasticceria Tiramisù in viale Aldo Moro: all’appello gli mancherebbero quattro pasticceri –. Oggi i ragazzi vanno psicologicamente ripresi, vanno aiutati investendo con formazione interna. Da parte loro, però, forse si ha un'idea diversa, questo è un settore tanto impegnativo, non facile come può sembrare dai programmi televisivi».

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