«Una privatizzazione economica mascherata da scelta ambientale»
La Maddalena. Operatori “frontisti” contro il disciplinare dell’Ente parco
La Maddalena «Una privatizzazione economica mascherata da provvedimento ambientalista». Da Olbia a Santa Teresa continua a tener banco il disciplinare per noleggio e locazione del Parco – che riserva il 75% delle licenze ai residenti alla Maddalena e ha ottenuto l'ok del Ministero nei giorni scorsi – con gli operatori nautici di tutta la Gallura che fanno fronte comune e chiedono al governatore Solinas l'apertura di un tavolo tecnico.
Hanno già aderito più di 60 operatori ma il numero è destinato a salire, spiega Claudio Denzi, portavoce degli operatori: «Siamo i primi a voler salvaguardare l'ambiente e le immagini di Porto Madonna sono uno schiaffo che fa male a tutti. Siamo d'accordo col ritrovato spirito ambientale del Parco per la salvaguardia dell'ecosistema ma arrivare a oggi, dopo 26 anni senza azioni, a indicare la limitazione d'accesso degli operatori economici "frontisti" come unica strategia a salvaguardia dell'ambiente ci sembra una bella presa in giro». Si teme un annullamento del settore nautico. I motivi sono indicati nel documento diretto a Solinas.
«La lettera – spiegano – ha lo scopo di stimolare e far riflettere, a maggior ragione dopo le sue parole sull'insularità. Lo studio tecnico del Parco è utile ma, invece di limitazioni a senso unico, si indichino strade di attuazione di una vera transizione ecologica, ad esempio promozione e utilizzo della trazione velica ed elettrica che premi gli operatori che mostrano maggior volontà di cambiamento. Concertiamo azioni reali di tutela dell’ambiente, ad esempio controllo dei limiti di velocità e delle emissioni sonore, rispetto delle aree di posidonia tramite boe di ormeggio per maxi yacht, divieto di pesca nelle isole minori, controllo diretto degli arenili e delle dune e, finalmente, la costituzione di un corpo di guardie giurate del Parco che vigili su tutto e non solo sul pagamento della tassa d’ingresso».