Golfo Aranci, l’abitazione venduta all’asta: sfrattata ottantenne malata
L’ufficiale giudiziario eseguirà il provvedimento. Sui social il dolore e la rabbia del figlio convivente dell’anziana donna
Golfo Aranci Lo sfratto è sempre un percorso doloroso. Legittimo quanto insopportabile, soprattutto se eseguito nei confronti di una donna quasi ottantenne, malata, che dovrà lasciare la casa dove ha vissuto per 50 anni perché semplicemente è stata venduta all’asta. L’ufficiale giudiziario si presenterà questa mattina a Golfo Aranci, nello stabile di via Giovanni da Verrazzano per eseguire lo sfratto ordinato dal giudice del tribunale di Tempio, liberare l’immobile e poi consegnarlo al nuovo proprietario.
Tutto perfettamente in regola e ogni cosa al suo posto, a parte i sentimenti. Sì, perché la vicenda di Efisia Luciana Aiello è una di quelle storie strappalacrime che ogni tanto spuntano fuori dai cassetti dei palazzi di giustizia. In questo caso tanto dolore è finito in piazza prima ancora dello sfratto, perché un figlio della donna, Luigi Aiello, convivente nella stessa abitazione venduta all’asta, ha scelto di raccontare sui social il dramma e la disperazione della sua famiglia. Inevitabilmente la piazza virtuale è diventata un ring e a Golfo Aranci (e non solo) non si parla d’altro, anche perché la famiglia Aiello è piuttosto conosciuta. Sui social non sono mancate le testimonianze di solidarietà (gli sfratti e le case vendute all’asta sono temi sempre caldi e dibattuti) e anche le offerte di aiuto per la famiglia. In realtà, trovare un nuovo alloggio per la donna non è cosa facile, soprattutto d’estate in un centro turistico come Golfo Aranci.
«Per un cavillo tecnico e burocratico – scrive Luigi Aiello nel suo post – mia madre verrà buttata fuori dalla casa dove ha abitato per oltre 50 anni, perché è stata venduta e acquistata da un professionista di Olbia, come unico partecipante all’asta, che non vuole sentire alcuna ragione. Nessuna possibilità di trovare un accordo e lasciarla morire nella sua casa, anche pagando un affitto. Ho cercato aiuto in tutti i modi ma non c'è speranza. Ho fatto il possibile ma non ci sono riuscito».
In realtà, Luigi Aiello ha fatto molto più del possibile. Ad esempio, ha presentato addirittura una denuncia contro il giudice e un reclamo al collegio del tribunale di Tempio. «Questo già dal mese di luglio – dice Aiello – per fare chiarezza su come sono andati i fatti, ma ancora oggi nessuna risposta. Evidentemente è più urgente eseguire uno sfratto immediato e sbattere fuori una donna di quasi 80 anni, con vari problemi sia fisici che cognitivi, piuttosto che verificare la correttezza della procedura».
«È incredibile in che mondo viviamo – non si da pace Aiello – non ci rendiamo neanche conto che una cosa del genere può capitare a tutti. Una tristezza infinita. Mia mamma ha bisogno di un aiuto, il mondo ha bisogno di un aiuto. Dovrebbero abolire le vendite all’asta delle case d’abitazione. Si dovrebbero trovare delle soluzioni non delle punizioni. Non so cosa farò oggi e non so cosa succederà ma starò con mia mamma».