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Ambiente e lavoro

La Maddalena, il Parco fa dietrofront sulle quote a mare e apre ai frontalieri


	Una veduta dall'alto dell'isola di Santa Maria
Una veduta dall'alto dell'isola di Santa Maria

Il presidente Fonnesu: «Abbiamo lavorato alla revisione del provvedimento sulla base delle indicazioni degli operatori»

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La Maddalena C’è un nuovo disciplinare già pronto per le attività economiche nel parco nazionale dell’arcipelago. Va incontro alle richieste degli operatori nautici dei paesi frontalieri che hanno dichiarato guerra al primo disciplinare, quello che l’Ente parco ha approvato a maggio dell’anno scorso riservando il 75% delle attività di noleggio e locazione ai residenti alla Maddalena e destinando l’altro 25% a non residenti.

Ma perché le nuove regole possano diventare effettive va tolto di mezzo il ricorso al Tar presentato dagli stessi operatori e sostenuto ad adiuvandum dal comune di Arzachena. È quello che Fabrizio Fonnesu, presidente del Parco nazionale, ha detto ieri pomeriggio, 17 febbraio, ai sindaci e ai rappresentanti dei comuni invitati a discuterne: La Maddalena, Arzachena, Palau, Santa Teresa, Golfo Aranci e Olbia. Un incontro di disgelo, durante quale i sindaci hanno prima contestato il parco per le regole decise l’anno scorso e poi apprezzato l’apertura del confronto.

«Abbiamo lavorato alla revisione del disciplinare delle attività economiche sulla base delle indicazioni arrivate dagli stessi operatori – spiega Fonnesu – Siamo pronti a discuterne e a portarle avanti ma il ministero non accetta modifiche finché non sarà definito il ricorso al Tar presentato dagli imprenditori e dal comune di Arzachena».

Quanto alle critiche per il disciplinare approvato l’anno scorso, accusato di voler penalizzare gli operatori non maddalenini, Fonnesu ha chiarito che «il parco non ha mai voluto estromettere nessuno». Le norme – ha spiegato – «sono state dettate da esigenze urgenti di salvaguardia ambientale, sulla base di studi e dati scientifici».

L’apertura al dialogo arrivata dal Parco nazionale è stata apprezzata dai sindaci. Roberto Ragnedda, sindaco di Arzachena, aveva schierato da subito la sua amministrazione comunale al fianco degli operatori in rivolta. «È stato un incontro positivo – commenta –, fa piacere che sia emersa l’esigenza di concertare i provvedimenti, cosa che non c’era stata l’anno scorso. Abbiamo ribadito che non si poteva intervenire in quel modo, all’improvviso, dopo 26 anni di esistenza del parco in cui non si era fatto nulla, senza discuterne prima e senza tenere in considerazione l’attività e la storia di aziende e persone che vivono delle attività nautiche nei nostri territori. Riconoscere il ruolo delle attività cosiddette frontaliere è un importante passo in avanti».

Il sindaco della Maddalena, Fabio Lai, ha ribadito la sua posizione che punta mantenere la situazione esistente, dunque tutelando il lavoro di tutti gli operatori – residenti e non – e bloccando eventuali nuovi ingressi: «L’arcipelago è in sofferenza. Bene ha fatto il parco a non rilasciare nuove licenze limitandosi unicamente alla conferma delle attuali. Così facendo ha tutelato ambiente e attività commerciali regolari».

Si apre una nuova stagione di dialogo, dunque. Si tratta ora di capire che cosa faranno gli operatori che si sono rivolti al Tar. Di sicuro, è chiaro a tutti che la pressione antropica sull’arcipelago delle meraviglie rischia di arrivare a un punto di non ritorno. Le immagini choc dell’invasione di barche delle ultime estati hanno lasciato il se

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