La Nuova Sardegna

Olbia

Commercio e tasse

Caro insegne a Olbia, Mura: «Linea troppo morbida, addio Confcommercio»

di Serena Lullia
Caro insegne a Olbia, Mura: «Linea troppo morbida, addio Confcommercio»

Il presidente della territoriale Riviera di Gallura presenta le dimissioni in polemica con l’associazione di categoria

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Olbia La linea soft verso il Comune sul caro insegne non lo aveva trovato d’accordo. Lino Mura, dirigente di Confcommercio, presidente della territoriale Riviera di Gallura e titolare di una agenzia immobiliare, avrebbe preferito un atteggiamento più muscolare verso l’amministrazione. Motivo per cui non aveva esitato a criticare la morbidezza dei toni, tendenti al dialogo, e ad attaccare il Comune che nei giorni scorsi ha inviato ai negozianti le multe per il mancato pagamento. Una posizione che lo ha visto minoritario nell’associazione di categoria tanto da spingerlo a presentare le dimissioni. E a proseguire il ricorso contro le cartelle macigno.

«Una decisione maturata dopo aver analizzato la linea tenuta dall’associazione a difesa dei diritti dei commercianti, una linea che considero troppo morbida e conciliativa nei confronti di un’amministrazione che dimostra, ancora una volta, di non tener conto delle legittime richieste degli operatori economici – spiega Mura –. Dopo anni difficili per colpa del Covid, la scure dell’amministrazione si è abbattuta senza un briciolo di umanità su chi lavora duramente per riuscire a tenere sollevate le serrande. Rateazioni e titoli esecutivi ormai sono all’ordine del giorno, portando a situazioni di profonda prostrazione. Non si parla più di quegli imprenditori onesti che si sono tolti la vita perché schiacciati dalla crisi. Uomini e donne che per sfuggire all’onta di non riuscire a far fronte a quanto dovuto hanno preferito compiere un gesto estremo. Questo provvedimento è ciò che più vessatorio possa essere intrapreso contro i commercianti e gli imprenditori in genere».

All’inizio del 2022 il Comune aveva deciso di aggiornare le tariffe per la pubblicità e le insegne. Il tariffario, congelato per anni, necessitava di un correttivo. Che si è trasformato nella triplicazione delle quote. Per chi non ha pagato è arrivata anche la multa. «Le tariffe e le sanzioni applicate di fatto limitano, o impediscono del tutto, la libertà dei singoli operatori di lavorare liberamente – aggiunge Mura –. Il sindaco dice che è giusto pagare tutti per pagare meno. Confermo e sottoscrivo a nome di tutti i commercianti onesti e desiderosi di pagare il giusto. Ma quanto messo in atto va contro questo sacrosanto principio. Così si lede la libertà di poter svolgere la propria attività di imprenditore. Contro le tasse inique bisogna reagire con forza. La mia personale scelta è stata quella di rivolgermi a un giudice per far valere i miei diritti. Spero di non essere solo in questa battaglia di giustizia».

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